Il nuovo dpcm del governo Draghi? Considerando la realtà che dobbiamo affrontare, non mi stupirei se si presentasse la necessità di cambiamenti in corsa. E sarebbe anche importante che nessuno si scandalizzi di questo. In questo momento, a guidare le danze e a dettare il copione è il virus. Non siamo noi, ahimè. Ovviamente saranno necessarie altre restrizioni nelle prossime settimane, anche se mi auguro di no”. Sono le parole di Massimo Galli, primario del reparto Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, nel corso della trasmissione “Otto e mezzo” (La7).

L’infettivologo commenta poi i dati di oggi (oltre 17mila nuovi contagi, diffusione ampia della variante inglese e presenza di varianti brasiliana e sudafricana): “Quanto alla variante inglese, sono settimane che batto su questo tasto, anche a costo di essere intempestivamente smentito. E’ avvenuto esattamente quello che purtroppo era facile prevedere. E’ evidente che ormai è la variante prevalente nelle persone che si rivolgono ai nostri ospedali in questo momento. Mi auguro fortemente che si riesca a contenere anche le altre varianti, che ci potrebbero dare ancora maggiori problemi. E’ una situazione che non avremmo mai voluto rivedere – conclude – Ma non è la situazione del marzo 2020, quando eravamo attoniti di fronte a una marea montante assolutamente imprevista. Adesso attoniti non dovremmo esserlo più, anche se talvolta ho l’impressione che qualcuno non abbia capito come stanno le cose. Ora abbiamo molti più strumenti di diagnosi e di cura. Resta il problema delle varianti, cioè il virus si è adattato e ha ricominciato a menare le danze. E noi siamo nelle condizioni di avere comunque difficoltà”.

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