Persone “legate ai movimenti anarchici” che hanno manifestato “condotte violente“. L’assessore all’Interno della Catalogna Miquel Sàmper ha descritto con queste parole i sei italiani – 5 ragazzi e una ragazza – che sono stati arrestati negli scontri di sabato scorso a Barcellona nelle proteste contro l’arresto del rapper Hasèl. In tutto sono 14 i manifestanti finiti in manette. “Dei 14 arresti effettuati sabato scorso, sette sarebbero nell’ambito del movimento anarchico”, ha dichiarato Sàmper, parlando insieme al sindaco di Barcellona, Ada Colau. Il consolato ha chiesto alle autorità spagnole i reati contestati e se i fermi sono stati convalidati ed è in attesa di ricevere informazioni ufficiali in merito. Nel frattempo è a disposizione per fornire eventuale assistenza ai ragazzi fermati e alle loro famiglie, anche se finora non sono arrivate richieste.

Dal canto suo il sindaco ha lamentato che “un incendio doloso contro un veicolo della polizia con un agente all’interno è un fatto molto grave. Il fatto che ci fosse una grande presenza di polizia e un coordinamento operativo tra i corpi ha permesso una risposta rapida”. “La violenza non è mai giustificata – ha aggiunto – Soprattutto se mette in pericolo l’integrità delle persone, come è successo con gli incendi a Barcellona“.

Le proteste di sabato – Furgoni della polizia bersagliati con le bottiglie molotov, e una camionetta incendiata. Cassonetti rovesciati e incendiati, negozi saccheggiati, banche prese di mira. Sabato è stato ’ l’undicesimo giorno di tafferugli nella capitale catalana dall’arresto del rapper Pablo Hasél, finito in cella per dei tweet che attaccavano la monarchia spagnola e le forze dell’ordine e, dicono i manifestanti che da giorni affrontano la polizia, per le sue denunce e rivendicazioni sociali. Diverse centinaia di manifestanti sono scesi nelle strade del centro, mentre la polizia catalana, i Mossos d’Esquadra, hanno riferito della fitta presenza di “casseur” incappucciati, che hanno iniziato in serata ad attaccare commercianti e banche. Da metà febbraio, quando sono iniziate le proteste per l’arresto di Hasél, sono almeno 110 le persone arrestate.

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