La circolazione del coronavirus in Italia è in una fase di aumento esponenziale, con un incremento perfino più alto di quello registrato a ottobre, all’inizio della seconda ondata. Questo emerge dall’analisi eseguita dal matematico Giovanni Sebastiani sulla curva della percentuale dei positivi rispetto ai tamponi molecolari e su quella del numero di pazienti che ogni giorno sono in ingresso nei reparti di terapia intensiva. L’esperto dell’Istituto per le applicazioni del calcolo ‘Mauro Picone’ del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iac) evidenzia che, probabilmente a causa della circolazione delle varianti, il tempo di raddoppio è di circa 5 giorni, più rapido di quello registrato a ottobre.

“La percentuale dei contagi rispetto ai tamponi molecolari descrive in modo quantitativo la circolazione del virus SarsCov2 ma – osserva Sebastiani – purtroppo nel nostro Paese subisce nelle ultime settimane un aumento di tipo esponenziale e ogni 5 giorni circa raddoppia il suo incremento. Con i dati della prossima settimana potremo avere una stima più accurata del tempo di raddoppio”. La situazione, prosegue il matematico, “è identica per la curva degli ingressi in terapia intensiva, che quantifica invece la pressione che la circolazione del virus esercita sulle strutture sanitarie“. “E’ da notare che, nell’analoga fase esponenziale iniziale della seconda ondata, nelle prime tre settimane di ottobre 2020, il tempo di raddoppio era di circa 7 giorni. Il fatto che il tempo di raddoppio sia ora più basso rispetto ad ottobre è compatibile con la maggior diffusività di alcune delle varianti del virus che attualmente circolano nel nostro Paese”, spiega Sebastiani.

Relativamente ai decessi, il matematico rileva che “dall’analisi della percentuale della variazione settimanale dell’incidenza, si prevede durante la prossima settimana un ritorno alla crescita della curva media”. Per Sebastiani “è da sottolineare che attualmente abbiamo un valore medio di circa 300 decessi al giorno, come se avessimo ogni giorno un terremoto dell’Aquila o di Amatrice e non dobbiamo assolutamente abituarci a questo”. Per abbattere il numero dei morti “è importante vaccinare quanto più possibile le categorie fragili“. “Sarebbe inoltre auspicabile – conclude Sebastiani – che venisse vaccinata, 7 giorni su 7, la fascia degli under 65 per ridurre la circolazione del virus, contribuendo anche, indirettamente, anche a ridurre la mortalità“.

I dati sulla crescita dei contagi impongono “scelte strategiche che devono fare i governi assumendosi delle responsabilità“, dice Alessandro Vespignani, epidemiologo della Northeastern University Boston, ospite a ‘Mezz’ora in più‘ su Rai3. “L’approccio granulare ha i suoi vantaggi: non chiudi il Paese ma vai a chiudere nelle zone dove c’è più bisogno, ma questo crea disparità tra Regioni e mette in difficoltà chi sul territorio gestisce l’epidemia“, spiega Vespignani. “L’idea di avere un approccio più duro per alcune settimane che abbassi i numeri e faccia funzionare meglio i controlli e gli screening non è da escludere – sottolinea l’epidemiologo – può poi portarci, insieme alle vaccinazioni, a un’uscita nelle prossime settimane dall’epidemia”.

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