“Bertolaso ha promesso di vaccinare tutti i lombardi entro l’estate? Francamente mi auguro di sì, visto che notoriamente sono definito menagramo e guastafeste. Ma sarà possibile solo se ci sarà il vaccino. E in questo momento non ce n’è abbastanza“. Così, a “Otto e mezzo” (La7), Massimo Galli, primario del reparto Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, risponde alla giornalista Lilli Gruber sul piano vaccinale lombardo annunciato da Guido Bertolaso.
Incalzato dalla conduttrice, l’infettivologo respinge la natura politica delle difficoltà attuali legate alla vaccinazione: “State buttando la questione sul politico. Tutto si può dire tranne che in questi mesi io sia stato tenero con la Regione Lombardia, ma in questo momento non c’è il vaccino, signori. Questo è il problema cruciale e il vero dramma. Non facciamo un gioco al massacro per cui non va bene il modello di questo o di quell’altro e ci si deve contrapporre anche all’interno dell’attuale governo, che potrà non piacere a molti e per molti aspetti neanche a me nella sua composizione completa“.
Galli spiega: “Il punto fondamentale a livello mondiale è che non c’è abbastanza vaccino. Secondo voi, io sono felice dell’idea che si vada verso l’orientamento di una sola dose del vaccino Pfizer? Ho tutte le mie perplessità, anche se i dati reali di Israele stanno dimostrando che si può fare. Io avrò sempre i miei paletti da proporre: ad esempio, non farei una sola dose vaccinale per le persone immunodepresse. In ogni caso il punto veramente cruciale è trovare il modo di avere il più rapidamente possibile i quantitativi di vaccini che realmente servono. E – conclude – temo che sia maledettamente difficile per come tira l’aria in questo momento. Possiamo disquisire che siamo capaci o no di vaccinare il Paese ma il presupposto è avere il vaccino. Trovo abbastanza allucinante ribadire che la Lombardia vaccina in un modo e altre regioni in un altro. Francamente, se devo dirla tutta, conosco Bertolaso dal 1987, ho lavorato con lui diverse volte e lo stimo. A me interessano le competenze tecniche in questi termini. Per quanto riguarda le mie convinzioni politiche, il discorso è un altro”.
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