Numerose voci in questi giorni hanno chiesto al governo di intervenire in modo tempestivo (sarebbe già tardi in ogni caso) al fine di evitare una nuova ondata di contagi (ormai inevitabile). Siamo punto e a capo. Il lockdown è un sintomo di un fallimento nell’attuare efficaci strategie preventive sul territorio. Il nostro paese è da un anno circa che persegue una strategia votata a tale fallimento. Ora, di fronte alla prospettiva di una terza ondata, ci vediamo costretti ad adottare l’unico strumento ancora a disposizione nel nostro arsenale di opzioni (limitate): il lockdown appunto.

Perché non abbiamo altre opzioni? Perché non abbiamo mai creduto alla possibilità di frenare il Covid-19 sul territorio. Non abbiamo mai creduto alla possibilità di prevenirlo con interventi basati su tamponi di massa, tracciamenti e tecnologie di sorveglianza epidemiologica tempestive (le famose 4T modificate: testing, tracing, treating, timely). Eppure, i comportamenti preventivi, l’auto-isolamento di individui a rischio che possono avere la Covid-19 e la condivisione di informazioni relative ai loro contatti, dipendono dalla fiducia dei cittadini in istituzioni come il Comitato Tecnico Scientifico e il governo. La fiducia però va guadagnata. Chiedere ai cittadini che hanno perso fino al 50% del loro reddito a causa della pandemia di “restare a casa” non funziona.

Queste persone non ne possono proprio più. Chi governa la strategia Covid-19 oltre a non aver capito per almeno un anno l’importanza delle 4T, ha fallito anche in un altro ambito: i comportamenti preventivi devono essere promossi non solo attraverso strategie di comunicazione efficace, ma anche grazie a misure di sostegno economico emergenziale.

Come spiega il vice presidente di Taiwan, Lai Ching‑te (noto come William Lai), fornire alle persone garanzie o aiuti relativamente ai loro mezzi di sussistenza durante l’isolamento e la quarantena, oltre ad aiutare le categorie più colpite dalla crisi, è una componente essenziale di una efficace strategia di salute pubblica. Secondo una ricerca condotta a Israele, i tassi di aderenza alle norme di auto-quarantena erano fortemente influenzate dal sapere che il proprio salario sarebbero stato ricompensato. Quando è stato ipotizzato un risarcimento, il tasso di aderenza è salito al 94%. Quando tale prospettiva è stata eliminata, l’aderenza è scesa a meno del 57%.

Una ricerca inglese, che aveva l’obiettivo di studiare l’aderenza alle misure di prevenzione basate su tamponi, tracciamenti e isolamento, ha mostrato che il rispetto di queste misure preventive è di circa il 20%, mentre l’intenzione di condividere i dettagli di contatti stretti è attorno al 76,1%. La riluttanza ad aderire a tali misure di protezione è più elevata tra gli uomini, di età più giovane, tra le persone con almeno un figlio a carico, di basso stato socio-economico e impiegati in un settore chiave.

La scarsa aderenza alle 4T da parte dei cittadini non ha solo a che fare con la cultura o con le scelte individuali. Le persone che dovrebbero rimanere in isolamento, senza incentivi per farlo, non rispetteranno tali regole se per aderire devono sacrificare il loro lavoro e reddito. L’aderenza alle norme di salute pubblica però può essere migliorata con:

a) sostegno finanziario e garanzie a coloro che sono tenuti ad auto-isolarsi e alle persone che non possono lavorare o devono tener chiuse le loro imprese o attività a causa del lockdown o attività di prevenzione;

b) supporto tangibile, non finanziario, come azioni pro-attive per identificare e risolvere eventuali esigenze pratiche delle persone (es. accesso al cibo, assistenza ai parenti anziani);

c) una migliore comunicazione al pubblico in grado di spiegare come e quando auto-isolarsi e perché;

d) sostegno emotivo (per coloro che ne hanno bisogno.) (3)

Gli aiuti economici, psicologici e sociali alle persone colpite economicamente dal virus, o in isolamento forzato, sono parte integrante di una strategia efficace di contenimento Covid-19. Per fronteggiare il coronavirus, queste persone devono essere aiutate “whatever it takes”.

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