In attesa che venga pubblicato il quesito per il voto sulla piattaforma Rousseau, parlamentari e attivisti M5s hanno iniziato campagne online pro o contro il sostegno al governo Draghi. Da una parte il V-Day per il No con “cittadini e portavoce”, organizzato dal facilitatore regionale in Campania Luca Di Giuseppe; dall’altra il fronte di ministri e parlamentari che ha deciso di organizzare una “controffensiva mediatica” con post e dichiarazioni che, stando a quanto anticipato dall’agenzia Adnkronos, è stata già battezzata “D-day” prendendo in prestito l’iniziale del nome dell’ex presidente della Bce. Tra gli esponenti a favore ci sono quasi tutti i leder, da Beppe Grillo a Giuseppe Conte fino a Luigi Di Maio, e nelle prossime ore è atteso un video del garante per promuovere il Sì.

Chi voterà no all’ingresso nel governo Draghi – Il punto di riferimento per i contrari è sicuramente l’ex deputato Alessandro Di Battista che, proprio mentre la delegazione M5s era riunita con Mario Draghi, ha rilasciato un’intervista ad Andrea Scanzi e annunciato: “Io non ho mai detto in vita mia come votare: posso dire come voterò io”, ha dichiarato. “Io domani voterò No perché non posso accettare questo assembramento parlamentare. Certo vedremo quale sarà perimetro del prossimo governo”. Proprio l’ex deputato 5 stelle, fin dall’inizio delle consultazioni, si è esposto perché il Movimento non entri nella prossima maggioranza: “Mai con Forza Italia”, ha ribadito più volte sulla sua pagina Facebook.

Sulle stesse posizioni si è schierata l’ex ministra Barbara Lezzi che invece parteciperà al V-Day per il No. Insieme a lei anche altri esponenti M5s, tra cui: le senatrici Luisa Angrisani, Rosa Silvana Abate e Bianca Laura Granato, i senatori Elio Lannutti e Mattia Crucioli; le consigliere regionali Antonella Laricchia, Maria Muscarà, Francesca De Vito; il consigliere comunale Matteo Brambilla; i deputati Raphael Raduzzi, Andrea Colletti, Leda Volpi, Jessica Costanzo, Alvise Maniero, Paolo Giuliodori e Pino Cabras.

Chi si è schierato per il sì al governo Draghi– A favore dell’ingresso nel governo guidato dall’ex presidente della Bce si sono già schierati i massimi vertici del Movimento: Beppe Grillo, Giuseppe Conte, Vito Crimi e tutti gli ex ministri del governo Conte 2. Oggi hanno parlato altri esponenti M5s. Secondo Carlo Sibilia, “con soddisfazione prendiamo atto della coerenza tra la nostra idea di futuro e quella fin qui prospettata dal Presidente del Consiglio in pectore. La circostanza che le risorse per giustizia, così come per scuola e università, sono state messe in salvo nel Recovery Plan, è per noi un risultato molto importante, così come la comune determinazione a non attivare il Mes”. Mentre la deputata Dalila Nesci, punto di riferimento della corrente interna Parole Guerriere, ha aggiunto: “Dire di no al presidente incaricato Draghi significherebbe voltare le spalle al Paese. L’agenda programmatica che oggi ha potuto approfondire la nostra delegazione contiene i temi identitari del M5s”. A favore anche l’ex sindaco di Livorno Filippo Nogarin: “Domani mattina voterò su Rousseau e voterò a favore di un sostegno del Movimento 5 stelle alla nascita di un governo Draghi”, ha scritto su Facebook. “Chi mi conosce, e siete in tanti, sa bene che mi si può accusare di tante, tantissime cose, ma certo non di essere un governista ad ogni costo. Non sono certo stato morbido nei giudizi e nei comportamenti quando il Movimento ha scelto di sottoscrivere un accordo politico con Salvini e la Lega. E non intendo fare sconti a nessuno se sarà necessario. Mi considero una persona libera, dotata di una testa pensante e domani voterò a favore di un sostegno del Movimento 5 Stelle al professore Draghi”.

Secondo invece il vicepresidente M5s del Parlamento Ue Massimo Castaldo è necessario puntare più sulla discussione e meno sullo scontro tra due parti: “Vday e #DDay prima del voto su #Rousseau per #Draghi? Io sono per l’#IDay: è di informazioni e idee che dobbiamo discutere. I temi e le garanzie negoziate vanno messe nero su bianco. E poi decidiamo. Questa pittoresca campagna elettorale interna è uno spettacolo indegno”, ha scritto su Twitter.

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