Gli iscritti del Movimento 5 stelle chiamati a decidere sull’appoggio o meno del governo Draghi sono 119mila e 671. Stando ai dati ufficiali forniti dalla piattaforma Rousseau, la piattaforma per la partecipazione online del M5s, gli iscritti totali al 9 febbraio sono 188mila e 431 . Di questi però, circa 70mila sono iscritti ma non possono votare: comprendono “diverse casistiche”, si limitano a dire dall’associazione Rousseau, ma probabilmente si tratta perlopiù di utenti inattivi. L’iscrizione è infatti annuale e il rinnovo è automatico se si accede al sistema almeno una volta entro 15 mesi. Questo permette di avere le cosiddette liste elettorali aggiornate con gli utenti che hanno un minimo di attività sulla piattaforma.

Chi può votare – Per poter votare”, si legge sulla piattaforma Rousseau, “è necessario essere iscritti certificati da almeno 6 mesi. Se sei un iscritto certificato dal almeno 6 mesi vedrai un bollino VERDE in alto a destra accanto al tuo nome”.

Come ci si iscrive – L’iscrizione è gratuita e non prevede tessera. Per essere accettato è sufficiente compilare un form e caricare la carta d’identità. “Quando avrai completato tutta la procedura, sarai iscritto al Movimento 5 stelle, ma dovrai attendere la certificazione per poter diventare un iscritto certificato”, si legge.

Quando scade l’iscrizione e si diventa inattivi – A specificare lo status di un utente M5s è un bollino. Se giallo significa che “l’account è in stato di verifica”. Se invece il bollino è blu, significa “che il documento è stato verificato, ma non hai effettuato l’accesso su Rousseau per più di 15 mesi”. Per riattivarlo è sufficiente fare un nuovo login e “per votare si dovranno aspettare 6 mesi dalla data di riattivazione”.

I precedenti – Gli ultimi voti sulla piattaforma Rousseau possono essere indicativi per il livello di partecipazione e per l’orientamento della base. Il 14 agosto scorso gli iscritti 5 stelle sono stati chiamati a votare su alcune modifiche al regolamento M5s: l’introduzione del mandato zero ha ottenuto 39,235 (80,1%) sì e 9.740 (19,9%) no. Gli utenti in quell’occasione hanno anche dato il via libera alle alleanze con partiti e liste civiche alle amministrazione: 29.196 sì (59,9%), no 19.514 (40,1%). La differenza tra il sì e il no è stata di circa 9mila voti.

Due via libera dagli iscritti sono arrivati sia al momento della nascita del governo Lega-M5s che quando è nata l’alleanza Pd-M5s. Nel primo caso infatti, era il 18 maggio 2018, ci fu il 94 per cento dei sì per 44.796 votanti. Nel secondo, 3 settembre 2019, l’approvazione arrivò con il 79.3 per cento dei consensi e votarono in 79.634.

In un solo caso, a marzo 2017, il garante Beppe Grillo bloccò la pubblicazione della lista di Marika Cassimatis, aspirante candidata sindaca a Genova, arrivata prima alla consultazione sulla piattaforma Rousseau. In quell’unica occasione, il voto fu ripetuto. “Vi chiedo di fidarvi di me”, scrisse Grillo. “Non ho nessun interesse se non il bene del Movimento 5 Stelle. Non possiamo permetterci di candidare persone su cui non siamo sicuri al 100%. Vi garantisco che non accadrà, né a questa tornata delle comunali, né alle politiche”.

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