Nel giorno del funerale oceanico a Gerusalemme al quale hanno partecipato migliaia di ebrei ortodossi senza rispettare alcuna regola di distanziamento, il governo israeliano ha deciso di prorogare il lockdown nazionale fino alle 7 (ora locale) di venerdì 5 febbraio. Prolungata anche la chiusura dell’aeroporto Ben Gurion, il principale scalo del Paese, fino a mezzanotte di domenica 7 febbraio. Guardando invece al Regno Unito, dove i contagi sono scesi sotto la soglia di 20mila a giorno, il servizio sanitario britannico (Nhs) ha completato la prima fase di vaccinazioni anti-Covid in tutte le case di risposo dell’Inghilterra, focolai micidiali d’infezione a inizio pandemia. Anche in Olanda preoccupa la variante britannica, che è all’origine della “metà dei nuovi casi” emersi fino allo scorso 26 gennaio, mentre in Danimarca tornano a scuola i bambini delle elementari. E per l’epidemiologo Michael Osterholm, consulente di Joe Biden per la pandemia, questa mutazione si abbatterà sugli Stati Uniti “come un uragano”. Quanto ai vaccini, la Polonia ha deciso che non somministrerà quello di AstraZeneca agli over 65, come deciso anche da Germania e Austria. Proprio il governo di Vienna si appresta ad allentare il lockdown: dall’8 febbraio riapriranno negozi e scuole.

Regno Unito – A dare notizia della fine della somministrazione nelle case di riposo è stato il premier Boris Johnson, che ha precisato come questo passo costituisce “una cruciale pietra miliare” nella campagna d’immunizzazione. Il Regno Unito mira a garantire una prima dose a 15 milioni di persone (inclusi tutti gli over 70) per metà febbraio. Sabato è stato somministrato un record di 600mila dosi, fino a quasi 9 milioni totali, mentre i richiami per ora sono stati 490mila. Picco minimo da quasi due mesi per i nuovi contagi e i morti giornalieri per Covid: sono 18.607 i contagi (su quasi 600mila test) e 406 i decessi nelle ultime 24 ore.

Austria – Il Paese si prepara ad allentare il lockdown da lunedì 8 febbraio. Le scuole torneranno alle lezioni in presenza e riapriranno i negozi, con limiti alle presenze dei clienti e l’obbligo di indossare una mascherina FFP2. Le stesse regole si applicano a gallerie, musei e zoo. Secondo quanto ha annunciato il cancelliere Sebastian Kurz, il governo farà di nuovo il punto della situazione tra due settimane, per decidere eventuali ulteriori allentamenti o una nuova stretta in caso peggiorino i contagi da Covid-19.

Danimarca – I bambini delle elementari torneranno di nuovo a scuola dall’8 febbraio dopo uno stop alle lezioni in presenza che durava dal 21 dicembre scorso. La decisione è stata presa sulla base di nuovi calcoli dello Statens Serum Institut che ha esaminato più da vicino le conseguenze sulla salute del ritorno degli studenti più giovani. In questo momento i tassi di infezione sono relativamente bassi, ma cresce la percentuale di persone infettate dalla variante cosiddetta inglese, ritenuta più contagiosa.

Israele – La decisione è stata presa nella notte sulla base della necessità di abbassare il tasso dei contagi, particolarmente alti all’interno della comunità ortodossa, restia al rispetto delle misure anti-Covid. Il governo tornerà a riunirsi mercoledì 3 febbraio per decidere se estendere il blocco del paese oltre la data di venerdì. In una nota diffusa, l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha spiegato questa mattina che le attività non essenziali e le scuole resteranno chiuse almeno fino a venerdì e che verrano esaminate le richieste degli israeliani che devono rientrare per questioni umanitarie.

Stati Uniti – Nelle ultime 24 ore, gli Stati Uniti hanno registrato 110.470 nuovi casi di coronavirus e ulteriori 1.789 decessi provocati dalla malattia. I nuovi dati portano il numero complessivo dei contagi dall’inizio della pandemia a quota 26.185.355 e quello dei morti a quota 441.319. Finora sono state distribuite nel Paese almeno 49.933.250 dosi di vaccini e almeno 31.123.299 dosi sono state somministrate. A preoccupare è la variante inglese del coronavirus, che colpirà gli americani “come un uragano”. A lanciare l’allarme per la variante, considerata particolarmente contagiosa negli Usa, è l’epidemiologo Michael Osterholm, consulente di Joe Biden per la pandemia durante la transizione e direttore del centro di ricerca sulle malattie infettive dell’Università del Minnesota. “L’aumento di casi che si avrà con questa nuova variante proveniente dall’Inghilterra si verificherà nelle prossime sei-14 settimane”, ha dichiarato Osterholm alla Nbc. Il ricercatore ha quindi rivolto un appello all’amministrazione Biden, affinché possano essere vaccinate più persone possibili, perché “l’uragano sta arrivando”. Il rischio è quello che “avremo una situazione come non l’abbiamo ancora mai vista”. Prospettiva che si fa spazio in uno scenario in cui gli Stati Uniti arrivano a confermare 26.185.476 contagi e 441.319 decessi per complicanze, secondo dati della Johns Hopkins University.

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