Il giocatore dei Brooklyn Nets, Kyrie Irving, ha comprato una casa alla famiglia di George Floyd, l’afroamericano morto a maggio 2020 a Minneapolis, dopo che un agente di polizia bianco ha premuto il ginocchio sul suo collo per quasi nove minuti. Una morte che scatenò la protesta del movimento Black Lives Matter e che impressionò anche Irving, tanto che si unì al movimento e si rifiutò di partecipare alla “bolla” di Orlando, un autoisolamento al termine del campionato Nba che secondo il giocatore avrebbe tolto agli sportivi la possibilità di parlare dell’accaduto e ribellarsi. A rilevare l’acquisto della casa da parte del difensore dei Brooklyn Nets è l’ex giocatore Nba, Stephen Jackson, molto amico dei Floyd, che quest’estate si sarebbe preso la responsabilità di vegliare sulla figlia di George, Gianna: “Sta ricevendo così tanto amore, non solo da noi, ma da persone in tutto il mondo che stanno mostrando il loro sostegno”, ha spiegato Jackson, “Kyrie Irving ha comprato loro una casa. Il manager di Lil Wayne gli ha comprato una Mercedes, e Barbra Streisand ha dato loro delle azioni della Disney“.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez