di Ebe Giacometti*

Italia Nostra lancia una serie di appuntamenti, online sulla pagina Facebook dell’associazione, dedicati alla riflessione, allargata non solo ai soci ma anche a tutta la società, sullo stato dell’arte dei nostri Beni Culturali, per prendere consapevolezza di come l’articolo 9 della Costituzione trovi più o meno applicazione quotidiana nel nostro Paese. Per dirla in modo gergale: partiamo dall’attualità per capire come risalire la china.

Il primo appuntamento, il 15 gennaio alle ore 17.30, organizzato con Emergenza Cultura, affronta la vicenda del contestatissimo prestito dell’Uomo Vitruviano al Louvre per la mostra in occasione del 500enario della morte di Leonardo da Vinci (1452-1519). Era il 7 ottobre del 2019 quando Italia Nostra depositava un ricorso al Tar del Veneto per sospendere immediatamente l’uscita dal territorio nazionale del disegno, noto come Uomo Vitruviano, di Leonardo.

Il ricorso di Italia Nostra chiedeva l’annullamento del provvedimento del Direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia di autorizzazione al prestito all’estero dello Studio leonardesco, e anche del Memorandum d’Intesa tra il Mibact e il Ministero della Cultura della Repubblica Francese riguardante il partenariato per il prestito di opere di Leonardo da Vinci al Musée du Louvre e delle opere di Raffaello Sanzio alle Scuderie del Quirinale, firmato dai rispettivi Ministri in data 24 settembre 2019.

Il Tar del Veneto decideva, quindi, di sospendere nelle more l’esecuzione del prestito e allo stesso tempo di anticipare la decisione nel merito al 16 ottobre anziché il 24, giorno inizialmente fissato per la camera di consiglio, perché proprio il 24 ottobre era previsto l’inizio dell’esposizione del capolavoro leonardesco al Louvre. Il 16 ottobre il Tar respingeva la sospensiva e il disegno partiva per Parigi.

Il libro prende spunto da questo episodio emblematico del malessere che attraversa il nostro sistema di tutela del patrimonio. Scritto da Gino Famiglietti (Premio Umberto Zanotti Bianco Italia Nostra) e Tomaso Montanari (Premio Bassani Italia Nostra) si intitola A cosa serve Leonardo? La ragion di Stato e l’Uomo vitruviano.

La vicenda è l’esempio più eclatante ed esplosivo della contraddizione tra l’uso rigoroso per fini di ricerca culturale e scientifica dei giacimenti culturali dei nostri musei e il loro sacrificio alla cosiddetta ragion di Stato, che altro non è che un’esercitazione di potere e di opportunità politica. Questo tema continua ad essere sempre di grande attualità, se si considera che in questi giorni in Sicilia la cosiddetta Carta di Catania prevede di dare in concessione a privati le opere d’arte dei depositi dei musei siciliani: un altro modo per negarne di fatto il valore.

Oggi come allora, questa contraddizione resta insoluta, mentre ancora aspettiamo di sapere quale sarà la valutazione della sentenza di merito sul prestito del disegno di Leonardo, che dovrebbe esaminare il valore intrinseco dell’opera d’arte e dei principi che riguardano la sua conservazione, tutela e fruizione.

Interessante anche lo schema del raccolto, molto arguto, basato da una parte sulla narrazione apparentemente fredda del funzionario di Stato che segue la lettura degli atti burocratico-amministrativi (Famiglietti) e la grande sagacia dallo storico dell’arte nel quale noi tutti ci identifichiamo (Montanari) a commento delle vicende. Un connubio che risulta molto accattivante e facilita tantissimo la lettura di un testo che altrimenti avrebbe potuto risultare solo per addetti ai lavori.

Seguiranno altri appuntamenti il giovedì pomeriggio, sempre sulla pagina di Facebook di Italia Nostra. Seguiteci!

*Presidente Italia Nostra

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