Davvero i ritardi registrati in questi giorni dalla Lombardia nella somministrazione dei vaccini anti Covid dipendono dal fatto che molti medici e infermieri sono in ferie? La versione dell’assessore alla Sanità Giulio Gallera, che aveva risposto così – “Abbiamo medici e infermieri che hanno 50 giorni di ferie arretrate, non li faccio rientrare in servizio per un vaccino” – alle critiche sulle scarse dosi somministrate a fronte delle oltre 80mila ricevute, viene messa in dubbio da Gianluigi Spata, presidente della Federazione regionale degli ordini dei medici e degli odontoiatri della Lombardia. “Io temo che al di là delle ferie manchi il personale“, spiega. “Bisogna assolutamente reclutare medici e infermieri per poter partire in maniera decisa con questa campagna, che non può permettersi ritardi”. In serata peraltro anche la Lega ha scaricato Gallera: prima fonti anonime hanno fatto sapere che “le dichiarazioni dell’assessore non sono state condivise e non rappresentano il pensiero del governo della Lombardia“. Poi il capogruppo della Lega in Regione Lombardia, Roberto Anelli, all‘Ansa ha detto che “non sta né in cielo né in terra la scusante dei medici in ferie. Non possiamo ritardare le vaccinazioni con una giustificazione simile”.

Il bando di Arcuri – Il reclutamento di personale per fare i vaccini è gestito dal commissario straordinario Domenico Arcuri, che a metà dicembre ha emanato un bando per arruolare 3mila medici e 12mila infermieri vaccinatori e un altro per scegliere cinque agenzie per il lavoro a cui viene subappaltata la selezione e l’assunzione a tempo determinato per 9 mesi. Il 2 gennaio è stato pubblicato il decreto di aggiudicazione del secondo bando, la cui scadenza era stata prorogata dal 28 al 29 dicembre dopo le richieste di chiarimenti sul margine spettante alle Agenzie per il servizio di somministrazione (che salvo i ribassi è del 5%, fino a un massimo di 20,8 milioni, al netto dell’Iva). Per Lombardia, Emilia-Romagna, Sardegna, Umbria, Valle d’Aosta la vincitrice è Manpower, per Lazio, Piemonte, Liguria, Provincia Autonoma di Trento Randstad Italia, per Campania, Puglia, Marche, Basilicata Gi Group, per Sicilia, Toscana, Abruzzo, Provincia Autonoma di Bolzano un raggruppamento temporanea d’impresa con Synergie Italia come mandataria e Umana come mandante, per Veneto, Calabria, Friuli -Venezia Giulia, Molise un altro rti con Etjca come mandataria e Orienta come mandante. Arcuri procederà alla stipula dell’Accordo Quadro “anche nelle more della verifica dei requisiti di partecipazione alla procedura di gara, in considerazione dell’urgenza della procedura”, fatto salvo il diritto di recedere se emergerà che uno dei concorrenti non ha i requisiti.

Il ritardo della Lombardia e le spiegazioni di Gallera – Stando ai dati del portale governativo, aggiornati in tempo reale, la Lombardia al 3 gennaio ha vaccinato 2.416 persone, usando solo il 3% delle fiale a disposizione, contro il 23% del Lazio e il 34% della provincia autonoma di Trento, che finora risulta la più veloce. “Abbiamo medici e infermieri che hanno 50 giorni di ferie arretrate”, ha spiegato Gallera alla Stampa. “Non li faccio rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa”. Ma da lunedì 4 gennaio, ha garantito, in regione saranno effettuate 6mila vaccinazioni al giorno. “Noi siamo una regione seria. Partiamo domani (4 gennaio ndr) con 6mila vaccinazioni al giorno nei 65 hub regionali. I conti facciamoli tra 15 o 20 giorni”. Aspettative supportate anche dal commissario lombardo ai vaccini, Giacomo Lucchini, secondo cui la “Lombardia può arrivare a 10mila vaccinazioni al giorno. Anche 13mila con le Rsa”. La promessa di Gallera è in sintesi “vaccinare” entro febbraio “340mila persone, tra personale sanitario e Rsa”. Insomma: “. Ma assicuro tutti che faremo in tempo, nei tempi previsti“.

“Non solo ferie, manca personale” – Per Spata in effetti “questo periodo con le feste non ha particolarmente agevolato la campagna vaccinale. Aspettiamo i prossimi giorni, speriamo che da domani ci sia questa accelerata. Non possiamo permetterci di aspettare”. Ma, appunto, l’altro problema è il reclutamento di personale, come segnalato nei giorni scorsi anche da altre Regioni che stanno facendo ricorso a volontari e medici pensionati.

Gallera invece rispetto alla disponibilità di medici e infermieri non chiama in causa Arcuri. Nell’intervista fa riferimento però al fatto che, in alcuni casi, “sono mancate anche le siringhe 1 cc, le più adatte per le dosi”. Ma “capisco che sia un momento complicato per tutti. Abbiamo chiesto alle strutture sanitarie lombarde di sopperire con i propri mezzi”. Infine c’è stato un problema legato alle consegne da parte dell’azienda produttrice: “Pfizer in alcuni hub ha consegnato zero vaccini, in altri il doppio. Sono cose che ci possono stare in questa situazione, ma ci ha costretto a rimodulare le consegne”. Ora il problema è risolto e “riceviamo 80mila vaccini a settimana da Pfizer-Biotech. Aspettiamo che Ema, l’agenzia europea per il farmaco, mercoledì validi il vaccino Moderna. Poi aspettiamo tutti gli altri”.

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