Si continua a trattare sulla Brexit, con le parti ormai consapevoli che quelle di questi giorni sono veramente le ultime possibilità di raggiungere un accordo che eviti un no deal dal 1 gennaio 2021. Anche oggi la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e il primo ministro britannico, Boris Johnson, sono tornati a trattare telefonicamente senza però riuscire a sbloccare la situazione. Così, tra i negoziatori prende campo la consapevolezza che un accordo sui punti più discussi, la pesca, il level playing field e la governance, dovrà essere trovato dopo il divorzio definitivo di fine anno.

Entrambe le parti sono però d’accordo: i colloqui proseguiranno fino a che non si arriverà a un accordo. Il premier, al termine della chiacchierata con von der Leyen, ha convocato il Consiglio dei ministri proprio per comunicare questa decisione. Siamo ancora “molto lontani sui nodi cruciali residui del negoziato e un no deal resta al momento l’epilogo più probabile”, ha detto Johnson in una dichiarazione ai media. “Noi vogliamo provare con tutto il cuore a raggiungere” un accordo di libero scambio con Bruxelles, ha aggiunto, spiegando però che il Regno si sta preparando anche al no deal senza paura. “Noi ci prepariamo con fiducia a essere pronti al primo gennaio”, ha spiegato indicando l’epilogo di una relazione futura con Bruxelles regolata solo “dalle norme dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), sul esempio dell’Australia” come “un modello di chiarezza e semplicità che ha pure i suoi vantaggi”. Ma ha poi aggiunto che questa prospettiva “non è ciò a cui vogliamo arrivare” come prima scelta, e che Londra intende quindi tentare ancora di trovare “con tutto il cuore” un’intesa commerciale con i 27 sino all’ultimo momento utile.

Stessa indicazione data da Palazzo Berlaymont ai suoi negoziatori: “Pensiamo sia responsabile fare il miglio extra. Abbiamo dato perciò mandato ai nostri negoziatori di continuare le trattative e di vedere se un accordo può essere raggiunto”.

La presidente della Commissione ha comunque voluto sottolineare, leggendo la nota congiunta prodotta con Downing Street, che “stamani abbiamo avuto una telefonata utile e costruttiva. Abbiamo discusso le principali questioni irrisolte. I nostri team negoziali hanno lavorato notte e giorno nelle ultime giornate. E nonostante la stanchezza, dopo quasi un anno di negoziati, nonostante che le scadenze” non siano state ripetutamente rispettate, “pensiamo sia responsabile a questo punto fare un miglio in più. Abbiamo perciò dato mandato ai nostri negoziatori di continuare le trattative per vedere se un accordo possa essere raggiunto in questa fase tardiva”.

Il ministro degli Esteri di Londra, Dominic Raab, ha comunque ricordato alla Bbc che i colloqui proseguiranno solo se ci sarà “la volontà politica” di superare i punti di stallo sul level playing field e sulla pesca. Il premier irlandese, Micheal Martin, ha invece insistito sul fatto che un accordo commerciale “deve essere raggiunto” e che un no deal sarebbe “un orribile fallimento” per tutti. Mentre la vice leader dell’opposizione laburista Angela Rayner e il ministro ombra Ed Miliband hanno ribadito di considerare una mancata intesa “devastante” e hanno accusato Johnson e il governo Tory di “giocare alla roulette russa” con l’economia e l’occupazione del Regno.

Spinge per l’accordo anche la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, ricordando che “dovremmo cercare tutti di arrivare a un risultato. Ogni possibilità di arrivare a un accordo è benvenuta”. Domani, intanto, il capo negoziatore dell’Ue per la Brexit, Michel Barnier, aggiornerà i 27 ambasciatori al Coreper alle 8.30 sui negoziati seguiti alla telefonata.

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