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Roberto Baggio vince la sua causa per diffamazione al Tribunale di Padova. Condannato l’animalista che lo insultò

Paolo Mocavero lo aveva definito "cacciatore ignorante" per la sua partecipazione a una fiera a Vicenza. Come è noto, il "divin codino" è un appassionato di caccia e si è recato più volte all'estero e in Argentina per partecipare a battute. Mocavero: "Farò ricorso in appello"
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Aveva definito Roberto Baggio un “cacciatore ignorante” per la sua partecipazione a una fiera a Vicenza. Dopo 4 anni, lunedì 23 novembre, Paolo Mocavero, presidente dell’associazione padovana “Cento per cento animalisti“, è stato condannato in primo grado per diffamazione a una pena di otto mesi e 5mila euro di risarcimento, oltre alle spese legali.

La querela per diffamazione dell’ex calciatore parte da un’affermazione scritta da Mocavero sul blog dell’associazione e diretta a Baggio: “Che coraggio ha di definirsi buddista (probabilmente dato il suo livello culturale non capisce il significato delle parole) ed esercita la caccia andando anche all’estero nei suoi famigerati viaggi della morte”. Come è noto, il “divin codino” è un appassionato di caccia e si è recato più volte in Argentina per partecipare a battute.

Dopo una delle prime udienze in tribunale, Mocavero, mentre partecipava alla trasmissione radio ‘La Zanzara’, ha ribadito le sue affermazioni: “Sottoscrivo quello che avevo detto, Baggio mi ha querelato? Si metta in fila”. Per la parte civile è stata la prova che l’imputato non ha capito il suo errore e lo ha reiterato. Per questo aveva chiesto il massimo della pena e 50 mila euro di risarcimento. La giudice Laura Fassina ha ridimensionato la richiesta a 5 mila euro. L’animalista ha commentato sul suo sito: “Sono comunque fiducioso e farò ricorso in appello. La partita con il cacciatore Baggio, quindi non è ancora terminata, al momento si è aggiudicato l’andata”, ha concluso Mocavero.

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