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Bambina di due anni ingerisce detergente per il bagno e muore: il caso che fa discutere. La madre: “Non comprate prodotti così”

Il caso è finito sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti e diverse testimonianze di medici hanno lasciato intendere che l’ingestione potrebbe davvero essere stata la causa di morte. Dalla ricostruzione dell’accaduto, su cui è intervenuta perfino la BBC, si evince che la povera bambina si sarebbe avventurata nel bagno di casa e dopo essersi avvicinata al water avrebbe messo in bocca una capsula contenente il detersivo in gel

di Davide Turrini

Se avete bimbi piccoli, prima di acquistare prodotti di pulizia per il wc, pensateci venti volte. Questo l’urlo disperato della signora inglese Lucy Cook dopo che sua figlia, la piccola Arietta-Grace, è morta in seguito all’ingestione di un prodotto della Toilet Duck. Il caso è finito sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti e diverse testimonianze di medici hanno lasciato intendere che l’ingestione potrebbe davvero essere stata la causa di morte. Dalla ricostruzione dell’accaduto, su cui è intervenuta perfino la BBC, si evince che la povera bambina si sarebbe avventurata nel bagno di casa e dopo essersi avvicinata al water avrebbe messo in bocca una capsula contenente il detersivo in gel a lento rilascio. Il fatto è accaduto il 28 giugno 2019. Nel primo pomeriggio di quel giorno all’ospedale generale di Southampton è giunta la piccola Arietta-Grace in preda a forti dolori allo stomaco e mentre vomitava un liquido rosa. I medici l’hanno dimessa il 2 luglio ritenendo che le sue condizioni stessero migliorando, ma è stata successivamente ricoverata in ospedale il 9 luglio quando è morta. Quando successivamente gli inquirenti hanno voluto vederci chiaro rispetto alla morte della bimba, un medico chirurgo ha affermato sotto giuramento presso l’ufficio del coroner di Winchester che il detersivo potrebbe aver causato lesioni mortali alla bimba; inoltre il medico legale del caso, Rosamund Rhodes-Kemp, ha affermato che sulla capsula a lento rilascio di sostanze chimiche la Duck doveva evidenziare possibili problemi con il dispositivo child-proofing. Sempre il medico legale ha spiegato che “il child-proofing non era a prova di bambino perché era stato sicuramente manomesso nella parte superiore e secondo la mamma della vittima la manomissione è stato compiuta da uno dei bambini di casa”. La signora Cook ha però voluto esortare gli altri genitori di bambini piccoli a essere consapevoli di prodotti simili e “forse ripensarci e non comprarli”. “Questo tipo gel non è visto come particolarmente tossico – ha spiegato la donna – Ma se lo avessi saputo, ovviamente, non li avrei nemmeno comprati”. Una portavoce di SC Johnson, l’azienda che produce il Toilet Duck, ha dichiarato: “Quello che è accaduto ci ha straziato e siamo vicini alla famiglia. Poiché non è chiaro esattamente cosa abbia causato questa tragedia, non siamo in grado di fornire ulteriori commenti in questo momento”.

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