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Lo squartatore dello Yorkshire è morto di Covid: il serial killer uccise 13 donne in sei anni

È considerato il serial killer più efferato dai tempi di Jack lo Squartatore

di F. Q.

Negli anni ’70 seminò il panico in Gran Bretagna, uccidendo, nel giro di pochi anni, 13 donne. Lo squartatore dello Yorkshire, questo il nome con cui è conosciuto alle cronache, è morto all’età di 74 anni. Il Covid lo ha ucciso. L’uomo, all’anagrafe Peter Sutcliffe, secondo quanto riporta la Bbc, già sofferente per diverse patologie, è stato ricoverato in ospedale ma ha rifiutato le cure per il coronavirus.

Condannato a 20 ergastoli, la sua fine, secondo il figlio della prima delle vittime, Wilma McCann, uccisa il 30 ottobre del 1975, “in qualche modo mette la parola fine a questa storia”. “Non verserò una lacrima”, ha invece dichiarato il funzionario di polizia Bob Bridgestock che all’epoca dei fatti indagò sugli efferati crimini del serial killer.

Sutcliffe agiva nel nord dell’Inghilterra uccidendo le sue vittime, scelte senza un apparente motivo, con armi da tagli o mazze, spesso mutilandole. Tutti i fatti avvennero tra il 1974 e il 1981, quando alla fine lo “squartatore dello Yorkshire” venne catturato. Recluso inizialmente sull’isola di Wight, venne poi trasferito in un’ala di massima sicurezza dell’ospedale di Broadmoor Hospital, dopo una diagnosi di schizofrenia paranoide. Nel 2016, infine, venne trasferito nella prigione di Frankland, nella contea di Durham.

Diversi i tentati omicidi di cui è accusato. Almeno sette secondo le cronache. Tra queste la sua vittima più giovane, di appena 14 anni, attaccata a colpi di martello in testa. Per la Gran Bretagna, Sutcliffe era noto come il serial killer più efferato dai tempi di Jack lo Squartatore, di cui ha preso il soprannome, “ripper”, appunto “squartatore”.

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