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Trump, purghe al Pentagono: tre dirigenti rimpiazzati da suoi fedelissimi. C’è anche Tata: definì Obama “leader terrorista”

Tra i nuovi incaricati il controverso generale, noto per numerose frasi islamofobe e offensive, nonché per aver promosso teorie cospirazioniste. La scorsa estate era stato proposto come sottosegretario alla difesa ma la sua nomina era stata ritirata per una opposizione bipartisan
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Fuori altri tre, sostituiti da altrettanti fedelissimi. Dopo il siluramento via Twitter del ministro Mark Esper, sostituito con Christopher Miller, il capo del centro nazionale antiterrorismo, Donald Trump prosegue cacciando altri tre alti dirigenti della Difesa, che sono stati licenziati o si sono dimessi nel giro di 24 ore e rimpiazzati con figure controverse ma leali al presidente. Cnn indica tra i nuovi incaricati il controverso generale Anthony Tata, che prende il posto di James Anderson. Secondo la testata statunitense, Tata è noto per numerose frasi islamofobe e offensive, nonché per aver promosso teorie cospirazioniste. Tra l’altro, definì l’ex presidente Barack Obama un “leader terrorista”. La scorsa estate era stato proposto come sottosegretario alla difesa ma la sua nomina era stata ritirata per una opposizione bipartisan.

Ha lasciato la sua posizione anche il vice ammiraglio Joseph Kernan, sottosegretario alla Difesa per l’intelligence, non è noto se per licenziamento o dimissioni, ma si sa che la sua uscita di scena è stata accelerata. È stato sostituito con Ezra Cohen-Watnick, che nel 2017 avrebbe fornito materiale di intelligence all’ex presidente della commissione sugli 007 Devin Nunes per sostenere la tesi che la campagna di Trump era stata messa impropriamente sotto sorveglianza. Capo di gabinetto del ministro non sarà più Jen Stewart ma Kash Patel, che ha lavorato con lo stesso Nunes ed è tra i dirigenti che, secondo il processo di impeachment, ritardò gli aiuti militari Usa all’Ucraina sullo sfondo delle pressioni di Trump perché Kiev aprisse un’inchiesta sui Biden.

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