Una multa da oltre 27 milioni di euro per aver abusato della propria posizione dominante nel mercato del riciclo della plastica. L’ha comminata l’Antitrust nei confronti di Corepla, il consorzio di filiera della plastica che fa parte del sistema Conai e si occupa dei servizi di recupero e avvio al riciclo degli imballaggi plastici in pet ad uso alimentare, tra cui le bottiglie. Già a ottobre 2019 l’Autorità garante aveva adottato misure cautelari per eliminare le pretese esclusive di Corepla sui materiali della raccolta differenziata urbana. Ma, secondo l’Antitrust, Corepla ha fatto di tutto per tagliare fuori dal mercato il concorrente Coripet, un consorzio costituito dai produttori di bottiglie in plastica per liquidi alimentari, violando gravemente l’art. 102 del Trattato Ue.

I produttori di Coripet, in precedenza aderenti a Corepla, sono stati autorizzati nel 2018 dal ministro dell’Ambiente a operare temporaneamente nell’ambito di un progetto innovativo di recupero e riciclo del pet. Il progetto prevede la gestione di materiali provenienti sia dalla tradizionale raccolta differenziata urbana, sia da raccoglitori automatici, che verranno pian piano installati sul territorio, in cui i consumatori potranno direttamente buttare le bottiglie di plastica vuote. L’obiettivo è stimolare il circuito “bottle to bottle”, esempio di economia circolare, in cui le bottiglie in pet ad uso alimentare vengono raccolte già distinte dagli altri imballaggi. Queste finiranno nel circuito del riuso, andando a creare altre bottiglie per alimenti.

Per acquisire il diritto a operare permanentemente sul mercato, Coripet doveva comprovare la propria capacità a operare entro due anni dalla data di autorizzazione provvisoria, ma la sua attività è stata ostacolata da una serie di condotte abusive e di strategie dannose adottate da Corepla. In particolare, secondo quanto ricostruito dall’Antitrust, Corepla ha impedito a Coripet di accedere alla gestione dei rifiuti dei propri consorziati, ostacolando un accordo del nuovo concorrente con l’Anci (l’Associazione nazionale dei Comuni italiani). In seguito, si è anche rifiutato di stipulare con Coripet un accordo transitorio, che si era reso necessario data l’impossibilità di siglare direttamente con l’Anci.

L’intervento dell’Antitrust ha permesso di ristabilire la competizione nell’offerta dei servizi di recupero e riciclo, favorendo le dinamiche concorrenziali previste dal Testo Unico Ambientale con vantaggi per la collettività e per l’ambiente.

Corepla ha “preso atto della decisione” e fa sapere che impugnerà il provvedimento perché ” ritiene di non aver in alcun modo ostacolato l’accesso al mercato di Coripet e di aver sempre operato al solo fine di garantire la continuità dei servizi di raccolta differenziata e riciclo, a beneficio dei comuni e dei cittadini”.

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