Questa è l’ultima settimana degli Stati Generali e dobbiamo prendere delle decisioni importanti in un’epoca storica così difficile.

Il M5s deve tornare a essere una forza coerente, credibile e con una identità forte e riconoscibile. Per riuscirci deve indossare un colore riconoscibile, che è quello dell’identità ecologista, della sensibilità ambientalista, che si schiera soprattutto a difesa della vita sopra ogni altra priorità e per questo si schiera dalla parte del pianeta, della salvaguardia della specie umana, di quella animale e vegetale senza se e senza ma. E per questo il primato della vita sul Pil l’abbiamo portato anche al governo del Paese. Questa forte identità ci distingue dalle forze politiche a cui ci siamo contrapposti negli ultimi 10 anni.

Usare il termine Terzo Polo e parlare di equidistanza da destra e sinistra è un atteggiamento che ci fa apparire solo ambigui, mezzi democristiani, e antichi. Il M5s deve aspirare ad avere i numeri per governare e sostenendo una politica a difesa della vita e dell’impegno ecologista per generare radicali cambiamenti al governo del Paese, al governo delle Regioni e dei Comuni.

La lista delle cose da fare è lunga: maggiori investimenti in Scuola e Cultura per finanziare la rivoluzione culturale; una nuova lotta a tutte le disuguaglianze, a cominciare dalla povertà minorile per arrivare fino a imprese e liberi professionisti per redistribuire la ricchezza, per garantire una prospettiva più rosea per il futuro; una nuova legge sulle nomine pubbliche che garantisca scelte basate su trasparenza e merito; garantire la gestione pubblica dell’acqua pubblica e dei beni comuni; riformare il titolo V per portare uguaglianza nel diritto alla vita e alle cure e un vero rilancio della nostra principale stella: l’Ambiente. L’economia circolare, il ciclo dei rifiuti, la difesa del suolo, la riforestazione, la tutela degli animali devono entrare con forza nelle misure di rilancio del Paese così come sta accadendo con l’innovativa misure del superbonus al 110% difendendo il pianeta e rilanciando l’occupazione. Sono questi i temi, che emersi durante gli #StatiGenerali del M5s, devono entrare con forza nella futura agenda del governo per la nostra Italia, a cominciare dal 15 novembre.

Sul fronte interno, il M5s deve continuare ad innovarsi e alle piattaforme digitali e al voto online deve affiancare assemblee fisiche del popolo, assemblee dei cittadini, una rete capillare e democratica, comune per comune da riconoscere ufficialmente nell’organizzazione del M5s con ruoli e responsabilità definite. I cittadini devono governare dal basso gli strumenti digitali e tecnologici e non esserne governati. I ruoli decisionali e di responsabilità devono essere equamente distribuiti tra attivisti, portavoce comunali e portavoce di ogni livello perché il M5s torni ad essere unito ed agisca come corpo unico. Gli organi collegiali devono essere lo strumento per coinvolgere tutti e tutte le differenze per poi uscire con un’unica voce e direzione sostenuta da tutti.

Il Movimento 5 Stelle è un’idea, una passione, una volontà di cambiamento in cui l’”io” cede il passo al “noi”, in cui atomi disgregati diventano comunità. Con questo spirito di unità abbiamo affollato piazze e toccato il cuore di 11 milioni di cittadini che ci hanno reso partito di maggioranza nel Paese e dobbiamo riprovare a rifarlo, rifondandoci.

Infine, serve formazione continua, una vera scuola politica con esperti e portavoce del M5s, che hanno accumulato grandi esperienze e capacità sul campo. Abbiamo bisogno di evolverci ed essere sempre più preparati per affrontare questi tempi così difficili e sfide sempre più complesse, come quella che l’era moderna ci spiattella in faccia per dirci che nulla può essere lasciato all’improvvisazione.

Ho ascoltato con umiltà il contributo di tutti i partecipanti agli Stati generali e per questo oggi dico che questa è la ricetta, questa è la bussola, questa è la via che immagino per il M5s e non vedo l’ora di intraprenderla.

Articolo Precedente

Covid, prima la surreale lezione Cotticelli poi Zuccatelli. Noi calabresi non ce la facciamo più

next
Articolo Successivo

Stati generali M5s, 1008 candidati al dibattito finale: saranno ammessi i 30 più votati. Da Di Maio a Di Battista: chi c’è in lista

next