Legare una parte dell’assegno del reddito di cittadinanza al costo dell’affitto: è una delle idee messe sul tavolo dalla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, per la riforma e l’implentazione di un beneficio che “ha avuto un ruolo cruciale nella pandemia”. “Mi sono confrontata con altri Paesi come la Francia e la Germania“, ha spiegato Catalfo partecipando all’evento annuale del Pon Inclusione, ‘Rafforzamento dei servizi sul territorio e lotta alla povertà’. L’Hartz IV, il reddito minimo garantito tedesco, prevede infatti un importo base minimo per una persona di 432 euro, a cui però va aggiunto il pagamento dell’affitto, secondo criteri diversi da zona a zona. “Il beneficio è uguale per tutti su tutto il territorio nazionale – ha sottolineato la ministra riferendosi alla Germania – quello che cambia e viene modulato a secondo del territorio in cui si vive è il beneficio per l’affitto che viene parametrato sia a seconda del territorio nel quale si vive sia al numero dei componenti della famiglia. Questa potrebbe essere un’implementazione di cui parlare che comporta sicuramente un aumento in termini di stanziamento di risorse”.

“Il reddito di cittadinanza era importante anche prima, ma ha avuto un ruolo cruciale durante la pandemia, perché ci ha permesso di tutelare le famiglie in difficoltà. C’è stato un aumento di domande di circa il 25%“, ha svelato ancora Catalfo, sottolineando poi il tema delle famiglie “che erano rimaste fuori dalla misura, che abbiamo tutelato con il Reddito di emergenza”. Nel 2019 il Rdc ha interessato oltre 1 milione di nuclei familiari, pari a più di 2 milioni 700 mila individui, con maggior incidenza nelle regioni del Sud rispetto al Centro-Nord. L’incidenza sul complesso dei beneficiari Rdc/Pdc risulta più consistente nel Nord e nel Centro (oltre il 13% delle famiglie ed il 7% degli individui beneficiari) rispetto al Mezzogiorno (9% delle famiglie e 4% dei beneficiari) con Lombardia e Lazio in testa.

Il rapporto sul Reddito di cittadinanza presentato al convegno sul Pon inclusione evidenzia che circa il 61,8% dei percettori riceve un beneficio economico mensile di valore superiore a 400 euro, con importi più elevati tra i percettori di RdC rispetto a chi percepisca l’assegno di pensione di cittadinanza. Un nucleo su quattro riceve, oltre alla componente reddituale, un’integrazione a sostegno del pagamento dell’affitto o, in misura significativamente meno rilevante, del mutuo. Ed è proprio sul beneficio legato all’affitto che per il governo si potrebbe ragionare per cercare di migliorare il reddito di cittadinanza. Un intervento che guarda a quanto messo in atto in Germania.

Il modello tedesco – Il reddito minimo garantito tedesco, noto con il nome di Hartz IV o Arbeitslosengeld II, prevede un beneficio base per una sola persona di 432 euro, dopo l’ultimo aumento (di 8 €) entrato in vigore a gennaio scorso. Una coppia in difficoltà economica invece riceve 389 euro a testa. A questo assegno va sommato poi il beneficio per eventuali figli a carico, che va da 250 a 328 euro per bambino a seconda della sua età. Oltre al beneficio mensile così calcolato che si riceve ogni mese sul conto corrente, l’Hartz IV copre anche l’assicurazione sanitaria (Krankenkasse) e i costi di affitto e riscaldamento. Questi ultimi, appunto, vengono calcolati in base al territorio. L’affitto dell’appartamento infatti può essere pagato al beneficiario solo se il costo e la grandezza sono ragionevoli. Un superficie di massimo 50 metri quadrati è considerata appropriata per una persona: per ogni componente in più (senza considerare però i neonati) vengono aggiunti ulteriori 15 metri quadrati. Il costo “adeguato” invece non è fissato a livello nazionale, ma viene calcolato in base al Comune e al territorio in cui ci si trova. In media, viene rimborsato un affitto di circa 4-4,5 euro al metro quadrato per una zona rurale che può invece arrivare a raddoppiare per una città. A Berlino, ad esempio, un affitto di 440 euro viene considerato appropriato per un appartamento di 50 metri quadrati. A Monaco di Baviera, invece, il rimborso per una casa della stessa grandezza può arrivare fino a circa 640 euro. Un sistema che permette di parametrare il reddito al costo della vita in ogni zona della Germania, ma che costringe anche alcune famiglie a dover trascolare per rispettare i parametri e ottenere il rimborso.

Articolo Precedente

La denuncia delle addette alle pulizie (in appalto) negli ospedali di Milano: “Mai fermate con il Covid, ora ci tagliano ore e stipendi”

next
Articolo Successivo

Il ‘fondo nuove competenze’ soffocato dalla burocrazia. O è solo una via per spendere soldi?

next