Aveva febbre alta e forti dolori articolari da giorni: sintomi tipici del Covid-19, per questo chiedeva da giorni di fare un tampone. Gli avevano detto di attendere fino a lunedì. Ma Jonathan Mangone, 39 anni di Livorno, è morto sabato sera in ospedale. Il test post-mortem ha confermato che era positivo al Covid. La storia è stata raccontata al Tirreno dai familiari, che hanno annunciato un esposto in Procura.

“Da giorni Jonathan aveva la febbre alta – racconta la famiglia – ma il medico di famiglia ci ha risposto che solo lunedì avrebbe fatto il tampone, se non si fosse sentito meglio”. Ma sabato pomeriggio il 39enne ha iniziato a sentirsi molto male e a non riuscire a respirare. I soccorsi sono arrivati mentre l’uomo stava perdendo conoscenza, a causa di un problema cardiaco, e lo hanno rianimato una prima volta. In ambulanza Mangone ha avuto un altro infarto. Sabato sera, dopo essere stato ricoverato in ospedale, il suo cuore non ha retto ed è deceduto.

Jonathan Mangone lavorava come cassiere in un supermercato di Livorno. Durante il lockdown di marzo e aprile aveva lanciato diversi appelli sui social, chiedendo responsabilità ai cittadini e garantendo il servizio nei supermercati. “I negozi di alimentari rimangono sempre aperti, non assaliteci, non venite di corsa. Siamo e saremo sempre aperti ma rispettate anche il servizio che facciamo, con educazione“, scriveva il 13 marzo, a inizio emergenza, su Facebook. “Dovete aiutare anche noi, siamo anche noi a rischio e lo siamo per non farvi mancare nulla”. Tifosissimo del Livorno, indossava spesso i colori amaranto per sostenere la squadra in curva. Sui social lo salutano i tifosi lo salutano: “Oggi solo silenzio, R.i.p Jonny”.

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