“Alcuni sindaci e quasi tutti i presidenti delle Regioni giocano a fare lo scaricabarile. Tra questi, peraltro, c’è gente che fino all’altro ieri chiedeva l’autonomia differenziata. Cioè chiedevano più poteri e adesso non esercitano nemmeno quelli che per legge hanno dal 1978. Se non è vergogna questa, mi chiedo che cosa sia il concetto di vergogna per questi personaggi“. Così, a “Otto e mezzo” (La7), il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, commenta la contrarietà di presidenti di Regione e di sindaci a lockdown locali e il loro braccio di ferro col governo centrale.

Conte e Mattarella hanno chiesto ai presidenti di Regione di assumersi le loro responsabilità – spiega Travaglio – Al governo centrale spetta coordinare il tutto e stabilire in anticipo dei parametri fissi, superati i quali scatta in certi casi la zona rossa, in altri la zona arancione, in altri ancora una restrizione più blanda. La risposta è stata quella delle tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo. Dovremmo sapere tutti chi deve fare cosa in questa fase. E chi deve fare cosa non l’ha deciso Conte, né Mattarella, né Speranza, ma una legge del 1978 n.833, che istituisce il servizio sanitario nazionale e purtroppo lo affida alle Regioni”.

Il direttore del Fatto menziona l’articolo 32 della legge: “Qui c’è scritto che, in caso di emergenza sanitaria, sono emesse dal presidente della Giunta Regionale e dal sindaco ordinanze di carattere contingibile ed urgente, ovvero zone rosse o zone arancioni, con efficacia estesa rispettivamente alla Regione o a parte del suo territorio comprendente più Comuni, e al territorio comunale. Queste misure restrittive le fa il ministro della Salute, e cioè il governo centrale, nel caso in cui debbano riguardare l’intero territorio nazionale o parte di esso, comprendente più Regioni”.

E chiosa: “In questo momento ci sono alcune Regioni e diverse zone che sono andate fuori controllo e che supereranno i parametri fissati per far scattare queste misure. La domanda è: ma i sindaci di queste zone e i presidenti di queste Regioni si accorgono di quello che sta succedendo nei loro territori e negli ospedali? Possono continuare a scappare dalle loro responsabilità? Ma è questa la leale collaborazione tra istituzioni, così come è prevista dalla Costituzione? E’ proprio a questo dovere di condivisione che Mattarella ha cercato invano di richiamare i cosiddetti governatori”.

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