Mentre Donald Trump e Joe Biden si contendono la Casa Bianca, iniziano ad arrivare i primi nomi di eletti e rieletti al Congresso. E tra questi ci sono delle conferme che, oltre a fare la differenza da un punto di vista numerico, assumono anche un grande valore simbolico. Come ad esempio la riconferma della ‘Squad’ di deputate progressiste entrate alla Camera nella precedente legislatura: Alexandria Ocasio-Cortez, Ilham Omar, Rashida Tlaid, e Ayanna Pressley. O come quelle della speaker Dem della Camera, Nancy Pelosi, e del fedelissimo di Trump, il repubblicano Lindsey Graham, al Senato.

I Dem: confermata la ‘Squad’ alla Camera
L’astro nascente dei Democratici, Alexandria Ocasio-Cortez, ha vinto a New York mantenendo il suo seggio alla Camera, così come la sua compagna di partito, Ilham Omar, la prima deputata col velo, che ha portato a casa il successo in Minnesota. Stesso epilogo per Rashida Tlaid in Michigan e Ayanna Pressley in Massachusetts.

Proprio Ocasio-Cortez ha parlato dopo la conferma della sua rielezione: “Servire il distretto di New York 14 e lottare per le famiglie di lavoratori al Congresso è stato il più grande onore, privilegio e responsabilità della mia vita. Grazie al Bronx e al Queens per avermi rieletto nonostante i milioni di dollari spesi per batterci e per avermi dato fiducia per rappresentarvi di nuovo”, ha scritto su Twitter. E sempre sul social attacca le dichiarazioni di Trump su una sua presunta vittoria: “Illegittime, pericolose ed autoritarie. Contiamo i voti e rispettiamo i risultati”, ha replicato.

Ma ha anche espresso la sua delusione per il voto diviso dei latini, lei che è di origine portoricana, soprattutto della comunità cubana che in Florida, ad esempio, si è schierata in maggioranza con il tycoon: “Non commenterò i risultati elettorali perché il conteggio è ancora in corso. Ma posso dire che avevamo lanciato l’allarme sulle debolezze dei democratici fra gli ispanici da molto tempo. C’è una strategia e una strada, ma non c’è stato lo sforzo necessario“.

In Arizona è invece da segnalare che l’ex astronauta Mark Kelly ha vinto il seggio al Senato appartenuto a John McCain, sconfiggendo Martha McSally, la senatrice repubblicana alleata di Donald Trump. Kelly è il marito di Gabrielle Gifford, la deputata democratica che fu vittima di un attentato.

I Repubblicani: Lindsey Graham rischia ma viene rieletto. Dentro anche McConnell
Quella che sembrava una rielezione certa si era complicata nelle ultime ore, con il candidato Dem Jaime Harrison che aveva piano piano acquistato consensi, ma alla fine l’ex Repubblicano moderato e ora falco di Trump, Lindsey Graham, è riuscito a tenersi il seggio al Senato in South Carolina. Si assicura così un quarto mandato.

Vittoria determinante per la maggioranza al Senato del Grand Old Party arriva dall’Iowa. La senatrice repubblicana Joni Ernst ha strappato la riconferma contro la sfidante democratica Theresa Greenfield. Il suo seggio era uno di quelli che i Democratici speravano di strappare agli avversari, conquistando così la maggioranza in Senato. Ma il Gop appare in vantaggio in altre gare cruciali, facendo scemare le speranze democratiche

In Kentucky rimane saldo al suo posto anche il leader dei conservatori al Senato, Mitch McConnell, che nelle scorse settimane aveva incassato un’altra vittoria politica essendo l’architetto della nomina di Amy Coney Barrett alla Corte Suprema. Il senatore ha battuto – secondo le proiezioni – la democratica Amy McGrath. Grande alleato di Donald Trump, McConnell ha difeso il presidente dall’impeachment e ha lavorato braccio a braccio con Trump per il taglio delle tasse.

Rieletta anche Liz Cheney, la figlia dell’ex vicepresidente Dick Cheney, che tiene così il suo seggio alla Camera in Wyoming.

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