A Napoli la chiusura delle scuole ha allentato la pressione sul trasporto pubblico. “Ma c’è stata sicuramente anche una componente psicologica – spiega Luca del Prete, macchinista EAV e sindacalista Orsa – molte persone evitano di scendere di casa, lo vediamo in questi giorni nei mezzi pubblici”. Nelle ore di punta però il distanziamento sociale non sempre viene garantito. “Con le scuole chiuse di certo si viaggia meglio – spiega Marco Sansone, autista ANM e sindacalista Usb – ma restano criticità in alcuni giorni e in determinate fasce orarie in cui l’affluenza resta alta: sono tutte le persone che dalla periferia si spostano in città e sono obbligate a prendere i mezzi pubblici. Adesso abbiamo anche il paradosso che alcune linee di autobus che erano state dedicate agli studenti, oggi viaggiano praticamente semivuote mentre altri utenti sono costretti a lunghe attese alle fermate. Anche perché quelle linee scolastiche erano state ricavate semplicemente sopprimendo alcune tratte”.

Poi c’è il capitolo sicurezza. I cittadini non si sentono sicuri a viaggiare sia per gli assembramenti, che in certi orari continuano ad avvenire nonostante la chiusura delle scuole, sia per le difficoltà a sanificare autobus e metro. “Questo è un capitolo che è meglio non toccare – spiega del Preta- sanificare i vagoni, come bisognerebbe fare nel corso della giornata, è impossibile. Il treno appena arriva deve ripartire e abbiamo molti colleghi che si sono ammalati”. Sul fronte sanificazione non sembra andar meglio nemmeno sugli autobus. “Gli autobus partono la mattina e girano per la città fino a mezzanotte senza essere mai sanificati. Gli autisti infatti provvedono da soli alla pulizia della propria postazione”.

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