Un messaggio pubblicato (dicono) per errore rivela tentativi di trattativa tra i 5 stelle e il Pd in Calabria. Sembra passato molto tempo e invece sono trascorsi appena nove mesi dalle ultime elezioni Regionali coordinate, per il Movimento 5 stelle, dal deputato Paolo Parentela, grillino della linea dura e pura e da sempre contrario a qualsiasi alleanza con il Partito democratico. Dopo la morte della presidente Jole Santelli, in attesa di capire quando saranno convocate le nuove elezioni, gli schieramenti cercano di riorganizzarsi e per le forze di governo si riapre la partita locale.

A rivelare che qualcosa si muove tra Pd e M5s, nonostante le smentite, è stata proprio una delle ultime mosse di Parentela. Nei giorni scorsi, sul suo canale whatsapp, ha pubblicato una “storia”, anticipata da un “buongiorno”, con alcuni messaggi privati e il numero di cellulare (anche questo privato) del consigliere regionale del Pd Carlo Guccione. Mentre tutti giurano che le trattative sono in alto mare e che comunque bisogna aspettare gli Stati Generali del Movimento per prendere una decisione, il messaggio non sembra lasciare dubbi circa l’intenzione di organizzare una serie di incontri preliminari alla scelta del candidato. Prima di accorgersi dell’errore e cancellare tutto, gli screenshots di quel testo sono diventati virali negli ambienti politici calabresi, provocando più di un mal di pancia all’interno dello stesso movimento. “Questo è il numero di Carlo Guccione“, si legge nel testo condiviso dail parlamentare grillino dove si rivolge a un collega di cui non fa il nome. “Mi ha detto che se vuoi potete vedervi a Roma in questa settimana. Lui sale domani (cioè ieri, ndr) e si ferma qualche giorno per definire con Zingaretti una strategia di alleanze per la Calabria. Penso che parleranno con Vito Crimi e con Luigi Di Maio”. Dopo la diffusione “per errore”, il Corriere della Calabria, sul suo sito, ha pubblicato la notizia e Parentela ha replicato all’articolo e, allo stesso tempo, ammesso che quel messaggino lo ha scritto lui. “Non è stata avviata alcuna trattativa elettorale con il Pd”, ha sostenuto nella replica. “Invece è stato del tutto equivocato un mio messaggio privato WhatsApp, rivolto ad un collega di gruppo parlamentare”. “La questione delle prossime Regionali in Calabria è troppo seria e importante per il Movimento 5 Stelle, che insieme alla propria base dovrà assumere una decisione condivisa sul percorso elettorale da seguire”.

Parentela ha anche insistito nel dire che la questione “elezioni regionali” dovrà essere discussa e “condivisa” dal Movimento con la propria base. Anche dieci mesi fa venne consultata la base: 1150 persone su Rousseau hanno dato l’ok al candidato Francesco Aiello. Ora il problema è mettersi d’accordo su come e con chi Parentela intenda condividere la questione. All’epoca, nove mesi fa, infatti, sono stati vani tutti gli appelli per un accordo con il Pd finalizzato a fermare la corazzata del centrodestra guidata da Jole Santelli. Dalle urne il Movimento 5 stelle è uscito a pezzi non superando neanche il 7 per cento. Una bocciatura su tutta la linea per Parentela che, fino all’ultimo, ha rifiutato l’appoggio al candidato del centrosinistra Pippo Callipo puntando tutto, invece, sul suo aspirante governatore, il docente universitario Aiello. “È il candidato ideale per condurre la rivoluzione necessaria in Calabria” aveva dichiarato l’entusiasta Parentela. Ora, nove mesi dopo, lo scenario sembra completamente capovolto con l’ipotesi di alleanza tra Movimento 5 stelle e Partito democratico non più così remota. Anzi, oggi, sembra più concreta dopo la sconfitta di gennaio e probabilmente più importante per “fermare” l’avanzata della Lega nel sud Italia.

Grazie al messaggino scappato dal cellullare di Parentela sul suo canale whatsapp, abbiamo scoperto che nei giorni scorsi il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione è stato a Roma non solo per impegni istituzionali, ma anche per incontrare il segretario Nicola Zingaretti. Guccione nega di avere avuto contatti con il Movimento Cinque Stelle dice di non sapere “nulla di questi incontri con Vito Crimi e il ministro Luigi Di Maio”. La verità è che al consigliere del Pd non dispiacerebbe essere lui il candidato a governatore. Ma è troppo presto per dirlo e intanto sono volati a Roma anche altri ras del Partito democratico calabrese. L’obiettivo non è trovare il nome del candidato alle regionali. Piuttosto la strategia per far sedere allo stesso tavolo i partiti del centrosinistra e il Movimento Cinque Stelle. Una strategia che ha la priorità anche sul congresso regionale del Partito Democratico che, con le elezioni alle porte, è stato rinviato a data da destinarsi. Ergo: Zingaretti ha blindato Stefano Graziano come commissario regionale del partito confermando pure il responsabile Sud Nicola Oddati.

Saranno i territori a stabilire se si può fare l’accordo con il Movimento Cinque Stelle in Calabria”. Stando ad alcune indiscrezioni, sarebbe questa la linea del segretario dem che così avrebbe scaricato su Graziano e Oddati la decisione di come approcciare i grillini. E anche questo è un problema perché in Calabria il Movimento Cinque Stelle è spaccato in mille rivoli. È in corso una guerra di posizione nella quale non si sa chi sta con chi. Tutti hanno la testa puntata sugli “Stati Generali”.

Di certo la soluzione di un candidato civico che possa riproporre gli accordi nazionali potrebbe facilitare l’alleanza ma non è escluso che, alla fine, il Pd possa pretendere una soluzione interna e imporla al a tutto il centrosinistra e al Movimento 5 stelle che, alle elezioni di gennaio, non sono riusciti a eleggere nemmeno un consigliere regionale e lo stesso hanno fatto alle comunali di Reggio dove la lista dei grillini ha preso un misero 2% restando fuori da Palazzo San Giorgio.

L’alleanza Pd-M5s, quindi, è l’obiettivo che tutti sembrano voler perseguire, ma il percorso tracciato non può non tenere in considerazione i rapporti di forza sul territorio. In altre parole: un eventuale accordo da una parte consentirebbe al centrosinistra di giocarsi una partita non facile perché il centrodestra è ancora forte e rischia di essere riconfermato, dall’altra è l’unica opzione per i grillini di entrare per la prima volta in Consiglio Regionale. Fuori dai denti: il Movimento cinque stelle ha tutto da guadagnare mentre il Pd corre il rischio che l’alleanza con i grillini non sia sufficiente a vincere le elezioni e, allo stesso tempo, potrebbe non essere compresa dal suo elettorato.

La Calabria può aspettare. E intanto il centrodestra, che era consapevole delle gravi condizioni di salute della Santelli prima ancora di candidarla, ha già tracciato un identikit del futuro aspirante governatore della Regione: sarà un politico e sarà di Forza Italia. Salvini permettendo.

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