Il coprifuoco deciso dal presidente della Campania De Luca e lo spettro di un secondo lockdown hanno portato in strada almeno un migliaio di persone a Napoli. Se le intenzioni della maggior parte dei manifestanti non erano violente, sono bastate poche decine di persone, appartenenti a frange di tifoserie organizzate e clan della zona, a mettere a ferro e fuoco il quartiere di Santa Lucia, sede della Regione Campania. Poco più di 50 agenti si sono trovati accerchiati su più fronti. L’obiettivo, simbolico, era il Palazzo dell’ente regionale. Quella che doveva essere una chiusura silenziosa della città, con il coprifuoco che scattava alle 23 si è trasformata in una guerriglia urbana, con forze dell’ordine e operatori della comunicazione ripetutamente presi di mira per diverse ore con sassi e petardi. Solo dopo mezzanotte e quando i violenti hanno abbandonato la piazza, i pochi commercianti presenti alla manifestazione sono riusciti a spiegare il loro disagio e a prendere le distanze dagli scontri

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Il giornalista di SkyTg24 Paolo Fratter e la troupe aggrediti e inseguiti in diretta durante le proteste a Napoli. Il video

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Roma chiude per il coprifuoco: prima notte con le saracinesche giù e le piazze della movida transennate. Controlli e qualche protesta

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