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La Vita in Diretta, la conduzione in solitaria di Alberto Matano? In molti pensavano a un flop ma i dati dicono altro

dopo la discussa uscita di scena di Lorella Cuccarini, le polemiche hanno accompagnato la fine della scorsa stagione e anche nei giorni scorsi, complice l'ospitata della showgirl a Verissimo, sono tornate al centro della scena

di Giuseppe Candela

I fucili erano carichi e puntati, in senso metaforico ça va sans dire, in direzione via Teulada: obiettivo La Vita in Diretta condotta da Alberto Matano. Tutti a scommettere sul flop dello storico contenitore dopo la discussa uscita di scena di Lorella Cuccarini. Le polemiche hanno accompagnato la fine della scorsa stagione e anche nei giorni scorsi, complice l’ospitata della showgirl a Verissimo, sono tornate al centro della scena. Sull’opportunità di ricollocare la brava conduttrice in un altro programma, dei dubbi sulla gestione della comunicazione, i motivi dell’uscita (legati probabilmente ai motivi del suo arrivo) abbiamo scritto tanto, anche da queste parti.

La notizia, non che può essere tale, è il riscatto dell’ex volto del Tg1. A dispetto delle previsioni l’edizione 2020-2021 de La Vita in diretta con la conduzione singola di Matano funziona, lo si può affermare a un mese e mezzo dal debutto con numeri alla mano: dal 7 settembre al 21 ottobre il contenitore pomeridiano di Rai1 ha ottenuto in media 1.623.000 telespettatori con il 15,1% di share, prendendo in considerazione lo stesso periodo di messa in onda la precedente edizione con Matano e Cuccarini aveva ottenuto 1.401.000 spettatoti con il 13,96%. Senza Cuccarini e con il solo Matano il programma ha guadagnato l’1,14% di share e 222 mila telespettatori.

Non solo perché, a sorpresa, a faticare molto quest’anno è la concorrenza: Pomeriggio 5 è in calo rispetto allo scorso anno, fermo al 14,7% di share e con sconfitte quasi quotidiane contro il competitor diretto. Così prendendo in considerazione le sfide delle trenta puntate Rai1 ha portato a casa 21 vittorie con Canale 5 ferma a 9. Segnali negativi per Barbara D’Urso erano arrivati già lo scorso febbraio, con il lockdown la rete diretta da Stefano Coletta aveva ritrovato la leadership. La flessione auditel di Pomeriggio 5 è condizionata anche dal forte calo di ascolti de Il Segreto, affermare però che le numerose sconfitte siano dovute a questo aspetto vorrebbe dire ammettere che le vittorie erano frutto del grande successo della telenovela spagnola.

Rai1 può sicuramente festeggiare per i numeri del Paradiso delle Signore, intorno al 17-18% con puntate al 20%, record di cui a cascata beneficiano i programmi che seguono, pur ricordando che a trainare Matano non è la soap ma il Tg1 del pomeriggio e il Tg1 Economia, non proprio spazi di grande appeal auditel. Dal punto di vista del contenuto la trasmissione, grazie alla durata ridotta, ha trovato una maggiore compattezza. La prima parte sembra richiamare l’idea del pomeriggio di Toaff con inviati e servizi, stando sul racconto e meno sull’opinione. Così si evitano prezzemolini e gli interventi di avvocati e psicologi sono mirati ed esterni.

Il timore per l’impostazione troppo giornalistica è stato praticamente spazzato via: La Vita in Diretta firmata Matano finisce per essere più pop di quella precedente. L’aria da mezzobusto resta negli spazi giornalistici, favorendo la credibilità del racconto, ma sembra essere del tutto assente nella seconda parte. Il tavolo favorisce la creazione di un clima leggero, scioglie il conduttore che appare più libero da vincoli di spazi, tempi e scaletta. Aspetti che ovviamente incidono maggiormente in coppia. Quattro nomi diversi ogni giorno, profili differenti, argomenti leggeri ma anche discussi. Si è rivelata una mossa giusta la cancellazione dell’intervista promozionale: un mordi e fuggi per la marketta di turno che poco aggiungeva al racconto e non smuoveva di certo la curva. Sul piccolo schermo non basta il nome, serve il contesto, la notizia, in qualche modo l’aspetto inedito per attirare l’attenzione dello spettatore. Il tavolo, che nelle ultime stagioni ha tenuto banco da Fazio, è diventato da Matano il divano di Venier-Liorni ma con toni più asciutti.

Una scelta non casuale, perché il percorso pop era iniziato con Photoshow nella seconda serata su Rai3, quando in una conduzione senza giacca il giornalista aveva mixato l’alto e il “basso” per collocarsi nel mezzo. In una fase ancora troppo “precoce” in cui la rigidità del ruolo aveva ancora la meglio. Oggi il conduttore sembra essere più libero e a suo agio, incassa i risultati di una svolta post telegiornale che è passata e passa ancora dalle ospitate a Domenica In e dal ruolo di commentatore a bordo campo a Ballando con le stelle.

Difficile pensare che l’assenza dei volti di punta in promozione possa essere una scelta del gruppo di lavoro, la rete concede ospiti più forti a Domenica In, Oggi è un altro giorno, Da noi a ruota libera. In quest’ultimo caso è apparso addirittura il tavolo, richiamando il contenitore pomeridiano feriale. La sfida è solo all’inizio, la tv richiede tempo, la concorrenza non starà a guardare. I fucili per ora possono però tornare in soffitta.

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