Il lavoro da remoto sta diventando una routine molto diffusa, permettendo a molti di godere di innumerevoli vantaggi, sia rispetto al benessere personale che alla capacità di conciliare al meglio la vita lavorativa e familiare. Sembra che i lavoratori agili godano di un migliore benessere, che abbiano un umore più positivo e che aumentino la propria produttività.

Ma il lato oscuro è in agguato dietro l’angolo: ci sono dei pesanti contraccolpi di natura psicologica, lo stress aumenta, ma anche l’ansia e il senso di solitudine. Così per chi vive con la propria dolce metà, in linea teorica, tutto suona alla grande: stare insieme al proprio amore per tutta la giornata, ogni giorno, per intere settimane. Sembra un’occasione unica per godere a pieno della sessualità, ma quando il tuo partner irrompe nella stanza in cui lavori, con il telefono in vivavoce, il pigiama sgualcito e la faccia che riporta ancora la sagoma del cuscino, la libido potrebbe non essere il primo pensiero.

D’altra parte, c’è chi non si è lasciato scoraggiare e ha trovato nel lavoro in remoto un’occasione per accendere la passione: secondo una statistica riportata da Yellow Octopus, in risposta alla domanda “Hai mai fatto sesso mentre lavoravi da casa?”, il 24% degli uomini e il 19% delle donne ha risposto affermativamente.

Il paradosso è proprio qui: il lavoro entra nell’intimità della casa, il partner entra nella sfera personale della vita lavorativa e i confini sembrano dissolversi, lo stesso spazio è condiviso con tutti. La propria sfera di intimità personale è invasa da ogni lato e sono necessarie delle accortezze per non esserne sopraffatti. La parola chiave è il rispetto: è necessario che i partner esprimano i propri bisogni e che siano rispettati i reciproci spazi fisici, ove possibile, ma soprattutto mentali. Ad esempio, se uno di voi ha un lavoro più flessibile e tende ad avere diversi spazi liberi, mentre l’altro ha bisogno di una completa tranquillità per concentrarsi, programmate alcune pause pensate per parlarsi facendo in modo da non danneggiare la produttività di nessuno.

Bisogna ricordare che la simbiosi e l’isolamento forzato (o ardentemente sperato) sono due estremi di un continuum e solo in un giusto equilibrio sta la serenità della coppia: il lavoro agile costringe ad una simbiosi forzata, ma è possibile approfittare del tempo insieme che di solito non si può avere. Magari sfruttando la pausa pranzo o le sopraccitate pause programmate, cercando di renderle momenti di dialogo o di intimità sessuale, che siano chiaramente divisi dal lavoro e permettano di vivere l’intensità della coppia, per poi tornare nel proprio spazio di lavoro (nonché mentale) individuale.

Dunque, una delle parti più difficili del lavoro da remoto sono le transizioni sfumate tra l’ufficio e la casa. A volte, più che conciliare i due aspetti, si rischia di fonderli e perdersi. Quando il lavoro è finito, è finito e bisogna fare del proprio meglio per staccare e vivere i propri interessi, le proprie passioni, in solitudine oppure con il partner.

Piccoli consigli per ragionare sulla necessità del rispetto della solitudine e sulla bellezza del tempo insieme ritrovato, che può essere vissuto con gioia nella coppia e non con pesantezza. La giusta attenzione reciproca fa godere la condivisione con l’altro. E poi, ovviamente, non c’è niente di più bello che sostituire il traffico mattutino con un po’ di sesso al risveglio.

Si ringrazia per la collaborazione la dr.ssa Francesca Vannucchi

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