Facebook prende posizione contro l’odio e aggiorna i termini delle sue policy. Il colosso di Mark Zuckerberg ha annunciato un cambiamento molto importante per quanto riguarda l’approccio ai contenuti sulla negazione dell’Olocausto: d’ora in avanti chiunque diffonderà contenuti che negano la Shoah verrà “bannato” dalle ricerche, secondo la nuova politica aggiornata sull’incitamento all’odio.

Ad annunciarlo è la stessa società, che spiega che è “un altro passo nell’impegno per combattere l’odio nei servizi”. A lungo il social è stato criticato per prendere una posizione chiara nei confronti di questi contenuti in nome della libertà di parola. D’ora in poi, se le persone cercheranno informazioni sull’Olocausto su Facebook, il social le indirizzerà a fonti autorevoli, affinché abbiano comunicazioni vere e accurate. “Sono stato molto combattuto tra la libertà di espressione e il danno causato dal minimizzare o negare l’orrore dell’Olocausto – dice lo stesso Zuckerberg – Il mio pensiero si è evoluto quando ho visto i dati che mostrano un aumento della violenza antisemita”.

Già dalla scorsa settimana, Facebook ha cominciato a rimuovere qualsiasi gruppo o pagina che si identifica apertamente con QAnon, un gruppo di cospirazionisti vicini ad ideali di estrema destra che sostiene come gran parte del mondo sia gestito da una cabala di satanisti pedofili. Il gigante dei social media ha anche annunciato che oscurerà ogni forma di disinformazione sul coronavirus, oltre ai post che mirano a destabilizzare le elezioni presidenziali americane di novembre.

La scelta di Facebook di rimuovere i contenuti che negano o minimizzano l’Olocausto è un deciso cambio di rotta rispetto al 2018, quando la piattaforma, pur ammettendo che la negazione dell’Olocausto “è profondamente offensiva”, sosteneva la libertà di espressione scatenando una bufera, tanto che Zuckerberg aveva chiarito le sue parole precisando di non voler difendere le persone che lo negano.

“Tracciare il giusto confine tra ciò che è accettabile e ciò che non lo è non è semplice, ma allo stato attuale del mondo credo che questo sia il giusto equilibrio”, dice oggi Zuckerberg. “Purtroppo, nel mondo in cui viviamo stiamo assistendo al sorgere di nuove forme di odio, nonché ad un aumento di alcune delle più antiche forme di odio, compreso l’antisemitismo. Ecco perché questo cambiamento di policy”, aggiunge Sheryl Sandberg, numero due della società.

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