Se è vero che il Trumpismo ha introdotto l’elemento sorpresa nella vita degli americani generando una sensazione di costante incertezza, è anche vero che una della caratteristiche nuove della nostra quotidianità è l’assenza di certezze. Spieghiamo questo concetto usando la politica per combattere il virus. Le regole cambiano costantemente ed è impossibile stargli dietro? Se fosse così almeno avremmo la certezza che il problema è la velocità con cui le leggi cambiano. Ma non è così, le regole fondamentalmente non esistono, l’unica è chiudersi in casa per almeno due anni.

Questa settimana sono entrata in contatto con una coppia il cui figlio è risultato positivo al tampone, appena l’ho saputo ho chiamato il mio medico di base a Londra, la risposta è stata la seguente: deve chiamare 111, linea dedicata al Covid, noi non possiamo fare nulla. E così ho chiamato e ho dialogato con una macchina per lungo tempo dal momento che il mio caso, e cioè essere stata in contatto con qualcuno che poteva essere contagioso, non rientrava nella lista delle opzioni. Ho richiamato il mio medico che mi ha spiegato che non si fanno tamponi in ambulatorio, che non posso andare in ospedale e che se ho sintomi allora l’111 mi manderà a casa qualcuno per farmelo. Ma siccome non ho sintomi devo stare a casa per 14 giorni, se non lo faccio e le autorità lo scoprono allora dovrò pagare una multa salatissima.

Dopo aver trascorso un paio di ore a dialogare con una macchina, con l’ambulatorio del mio medico di base, con le chat del governo riguardo al Covid ho cercato su Google tampone veloce COVID e voilà, per 149 sterline un ambulatorio privato vicinissimo a casa mia me lo offriva. Ho prenotato l’ultimo appuntamento alle 18 e 20 e ci sono andata a piedi, quando sono arrivata c’erano 4 persone in fila distanziata e un’infermiera in assetto da guerre stellari che faceva i tamponi all’aperto, sotto una pioggerellina autunnale. Gli appuntamenti erano ogni 5 minuti, una catena di montaggio impressionante all’interno di una miniera d’oro farmaceutica.

Ho avuto i risultati, negativi, in meno di 2 ore e così con quel bel certificato in tasca posso muovermi a piacimento senza essere multata. Ma è davvero così? Ho chiamato di nuovo il mio medico di base e nessuno ha saputo darmi una risposta riguardo al certificato proveniente da un ambulatorio privato, secondo loro è meglio se rimango a casa per 2 settimane. Quando ho spiegato che il sistema così non funziona e che è indecente che per avere un tampone si debba pagare 149 sterline mi è stato risposto che la National Health non ha risorse, è allo stremo. Davvero? E tutti i soldi stampati e gettati a pioggia sulla popolazione per sostenere i ristoranti, i bar, i caffè e quelli per la cassa integrazione dell’intera forza lavoro, non si poteva stampare qualche trilione di sterline per assicurare che tutti abbiano accesso al tampone rapido così che possano continuare a lavorare se sono negativi? Silenzio.

La politica del governo è la quarantena permanente anche se questa distrugge l’economia, il tessuto sociale della popolazione e crea squilibri mentali, ciò significa non andare al lavoro, non uscire di casa, non fare nulla. È questo un drenaggio pericoloso del sistema produttivo, sociale e mentale non solo non si produce, si utilizza denaro stampato, doppio effetto negativo sull’economia. Non ci si incontra, non si interagisce, ci si isola e a poco a poco si perde la dimensione umana.

Mi sono domandata: quanta gente non può permettersi di spendere 149 sterline per un tampone e decide invece di rimanere in casa? Ecco spiegato perché il sistema delle infrastrutture del Regno Unito non funziona più, chiamate qualsiasi servizio dal gas alle telecomunicazioni, si rimane attaccati al telefono per ore dialogando con una macchina per poi scoprire che il problema che si ha non rientra nelle tipologie elencate.

Passiamo ai viaggi, anche in questo campo la regola è non andare da nessuna parte, rimani a casa, ma invece di emettere questo ordine la strategia è confonderci. Questa settimana sono uscite diverse notizie riguardo ai viaggi in aereo da Londra in Italia. Prima notizia: da mercoledì chi arriva dal Regno Unito dovrà sottomettersi a tampone rapido in aeroporto, una coppia di amici che giovedì è volata da Londra a Pisa ha dovuto compilare 3 documenti, uno in più di quelli richiesti la settimana prima. Niente tampone.

A un’altra coppia che deve partire il 20 ottobre per Firenze con un tour organizzato è arrivata un’email dove si dice che la legislazione italiana adesso richiede prova che si sia fatto il tampone al massimo 72 ore prima della partenza se no non si può partire, nell’email c’era copia della traduzione della nuova legislazione. British Airways sostiene di non essere a conoscenza di queste nuove regole.

Cosa c’è dietro questi messaggi forvianti? Molti credono che siano i media, che siano loro a confondere le acque ma sbagliano, se un primo ministro parla chiaro alla nazione e sa cosa bisogna fare la gente recepisce il messaggio. Ma nessun primo ministro fa questo.

Vogliamo spezzare una lancia a favore della Cina, dove guarda caso il virus non imperversa più come da noi? Il lockdown è stato assolutamente brutale, non ci si poteva muovere ma è durato qualche mese e ha funzionato. Le regole erano ferree, chiarissime e non negoziabili.

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