L’effetto Sudtirolervolkspartei si rivela ancora una volta decisivo e consente a Renzo Caramaschi, del centrosinistra, 74 anni, di riconfermarsi sindaco di Bolzano. Al primo turno, con una percentuale di votanti di 60,7 punti, pari a 49.152 elettori, aveva ottenuto il 33,95 per cento con 16.124 suffragi, lasciando lo sfidante Roberto Zanin, del centrodestra, al 33,13 per cento, con 15.735 voti. Sulla carta la forbice era inferiore alle 400 preferenze. Ma Zanin ha corso il ballottaggio ad handicap. Al primo turno, infatti, Svp aveva ottenuto con Luis Walcher il 13,49 per cento 6.406 voti. E questa fetta di elettorato è risultata decisiva, anche se alle urne – per il secondo turno – sono andate a votare quasi 11 mila persone in meno (47,3 per cento). Il successo di Caramaschi non è mai stato in dubbio. E’ balzato subito al comando e ci è rimasto, aumentando il vantaggio. Alla fine ha ottenuto il 57,18 per cento con 21.585 voti, cinquemila in più rispetto al primo turno. Zanin si è fermato al 42,82 per cento, contando alla fine dello spoglio solo 16.162 voti, praticamente gli stessi che il sindaco uscente aveva ottenuto al primo turno.

Un divario netto che dimostra, ancora una volta, come Svp sia l’ago della bilancia, con il proprio peso elettorale che risulta decisivo. Lo si era capito in uno degli ultimi comizi elettorali, il 17 settembre, quando il governatore Arno Kompatscher era comparso a sorpresa sul palco dove Caramaschi stava parlando assieme a Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna. Kompatscher aveva praticamente dato la propria benedizione al sindaco uscente, dicendo: “Sono impegnato nella campagna elettorale per Svp, ma devo dire che con questa amministrazione la bella addormentata Bolzano si è risvegliata”. Un assist, il preludio all’intesa maturata al ballottaggio.

“E’ un gran bel risultato anche perché superiore a quello della prima elezione” ha dichiarato il sindaco.”Posso dire di aver recuperato nei quartieri dove Zanin era molto forte. Si tratta di un successo della coalizione. Abbiamo vinto perché abbiamo fatto un programma molto serio, di proposte concrete. Nel futuro prevedo di proseguire su quello che stavamo facendo e quindi con la maggioranza che avevo in questi quattro anni e mezzo. Ma c’è tanto da fare, i tempi non sono facili. Ci aspetta un lavoro delicato, soprattutto in materia di bilancio, anche perché a causa del coronavirus avremo meno entrate correnti, mentre commercianti, albergatori e artigiani sono in difficoltà. Per questo dobbiamo lavorare seriamente”. E sa già cosa fare per prima cosa. “Metterò mano al bilancio di previsione del prossimo anno e di quello triennale. Non sarà un giochetto da bambini trovare la quadra di una situazione difficile. Il rivale Zanin da parte sua non può che ammettere di aver fatto “tutto quello che era nelle mie possibilità, ma credo che sia stato decisivo l’apporto di Svp che al primo turno aveva un 13 per cento di voti. E’ questo che ha fatto la differenza”.

Quando anche un singolo voto può essere decisivo. Ne sa qualcosa, al ballottaggio di Merano, il candidato italiano delle Civiche Dario Dal Medico, che era in testa fino alla penultima sezione. Ma a vincere è stato, con un incredibile colpo di reni finali, il sindaco uscente Paul Roesch, che ha superato il rivale di appena 37 voti. Dal medico sembrava avviato a una vittoria a sorpresa, ma sono risultati decisivi gli ultimi quattro seggi, tutti nelle zone del centro, che hanno consentito il sorpasso.

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