Persino la silenziosa first lady scende in campo per difendere il marito, questa volta finito nel mirino per presunti attacchi ai veterani, da sempre portati in palmo di mano come eroi dal Partito repubblicano, e che hanno avuto il loro tradizionale posto al sole alla Convention di agosto. Secondo l’autorevole magazine The Atlantic, definito in passato “brutto e noioso” dal tycoon, Donald Trump ha definito i soldati feriti o morti in guerra dei “perdenti” e messo in dubbio il rispetto del Paese nei loro confronti. Trump avrebbe inoltre screditato il servizio militare di George H.W. Bush, mosso critiche alla presenza di veterani feriti ad una parata militare, e annullato una visita al cimitero americano di Aisne-Marne vicino Parigi nel 2018 perché non interessato ad onorare le persone uccise in guerra. Un servizio che la portavoce della Casa Bianca Alyssa Farah si è affrettata a definire “un falso non corroborato dai fatti”, mentre tramite un tweet lo stesso presidente ha denunciato le affermazioni come “fake news diffuse da falliti gelosi in un vergognoso tentativo di influenzare le elezioni del 2020”. Twitta contro il reportage anche Melania, che bolla l’articolo come falso e “pericoloso” perché fa affidamento a fonti anonime. “Questo non è giornalismo, è attivismo. Ed è un disservizio alla gente di questo paese”, ha scritto la first lady. Ma Joe Biden, in una lunga dichiarazione, spiega che se le accuse del The Atlantic dovessero risultare veritiere “rappresenterebbero un altro indicatore di quanto io e il presidente Trump siamo in disaccordo sul ruolo del presidente degli Stati Uniti“.

Il servizio del The Atlantic – Si concentra in parte sulla decisione di Trump nel 2018 di cancellare all’ultimo minuto una visita pianificata al cimitero americano di Aisne-Marne per il centenario dell’armistizio che pose fine alla Prima guerra mondiale. All’epoca la Casa Bianca attribuì le motivazioni della scelta alle cattive condizioni del tempo e alla preoccupazione di bloccare il traffico a Parigi, a circa 50 miglia di distanza dal cimitero fuori Belleau. Anche il capo dello staff Mark Meadows ha dichiarato come Trump avrebbe volute presenziare alla cerimonia, ma il maltempo gli impedì di volare in sicurezza. Le condizioni atmosferiche e il traffico, però, non impedirono al primo ministro canadese Justin Trudeau, alla cancelliera tedesca Angela Merkel e al presidente francese Emmanuel Macron di visitare altri siti.

Stando a quanto riportato da Atlantic, Trump avrebbe chiesto ad alcuni membri del suo staff: “Perché dovrei andare in quel cimitero? È pieno di perdenti”. Avrebbe inoltre definito i 1.800 marines morti durante la Battaglia di Bosco Belleau delle “schiappe” (sucker) per essere stati uccisi. La data della visita, il 10 novembre 2018, segnava anche il 243esimo anniversario del Corpo dei Marine. Al di là della battaglia per Iwo Jima nella Seconda guerra mondiale, la lotta per Belleau Wood potrebbe essere la campagna più celebrata nella storia del Corpo. Il report ritrae anche una scena tra Trump e John Kelly sulla tomba del figlio dell’ex capo dello staff, morto a 29 anni in Afghanistan, durante il Memorial Day 2017. Trump avrebbe detto: “Non capisco. Che cosa hanno ottenuto?”.

Una persona a conoscenza della conversazione avrebbe confermato l’accaduto al Washington Post, aggiungendo come Kelly capì che Trump non fosse in grado di comprendere il concetto di sacrificio per qualcosa di più grande di lui. Trump, inoltre, non riusciva a capacitarsi del perché alcuni dei militari di alto rango in servizio nella sua amministrazione, come Kelly e l’ex segretario alla difesa Jim Mattis, avessero scelto quella carriera. Considerava il loro rango come un segno di realizzazione, ma anche di potenziale guadagno sperperato. “Sembrate ragazzi abbastanza talentuosi – perché lo fareste? Non si fanno soldi“, avrebbe detto Trump secondo una delle fonti citate dall’Atlantic, aggiungendo poi sul presidente: “Per lui tutto è una transazione”. Al ritorno a Washington da un viaggio per la campagna elettorale in Pennsylvania, Trump ha negato con rabbia le affermazioni dell’articolo, definendolo una “vergogna” e le fonti “feccia”. “Sarei disposto a giurare su qualunque cosa che non ho mai detto nulla di tutto ciò sui nostri eroi caduti – ha detto -. Non c’è nessuno che li rispetti più di me”.

Gli scontri con McCain – Le rivelazioni di The Atlantic non possono che riportare alla luce anche gli attacchi di Trump a John McCain, senatore repubblicano e veterano stimato anche dai democratici (Obama incluso), ma non dal presidente. Un’antipatia reciproca, perché l’ex sfidante di Obama per la Casa Bianca aveva una pessima opinione del tycoon, che per lui voleva solo scaldare gli animi senza rendere onore ai valori del Gop. Trump, oltre a definire McCain “un idiota”, aveva anche dichiarato che “non è un eroe di guerra, o meglio, è considerato un eroe solo perché è stato catturato. Ma a me non piacciono le persone che si sono fatte catturare“. Toni sprezzanti che arrivavano direttamente da un americano che non aveva neppure fatto il militare, forse infastidito dal veterano di guerra che lo trattasse con aria di superiorità.

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