Si tratta di uno studio che contempla lo scenario più grave. In pratica, la peggiore delle ipotesi nel caso in cui si verificasse una seconda ondata di pandemia da Covid-19: secondo il dossier elaborato dal governo di cui dà conto la Bbc, in autunno-inverno una nuova ondata potrebbe causare 85mila morti. A redigerlo è l’organismo di consulenza scientifica Sage, secondo cui alcune restrizioni potrebbero essere reintrodotte e mantenute in vigore fino al marzo del 2021, anche se le scuole rimarrebbero aperte.

Il documento precisa che si tratta di uno scenario non necessariamente destinato a realizzarsi anche se al momento vi è molta incertezza. Lo studio è stato preparato per aiutare le autorità a pianificare gli obitori e i servizi per la sepoltura ed evitare di essere sopraffatti nei mesi a venire. È stato redatto partendo dal presupposto che le scuole rimarranno aperte e che le misure di rintracciabilità, isolamento e quarantena del governo saranno efficaci solo per il 40% nel ridurre la diffusione del coronavirus.

Nel corso della prima ondata, l’Imperial College aveva pubblicato uno studio in cui calcolava quante vite erano state salvate dalle misure applicate in tutta Europa per limitare la diffusione del contagio, stabilendo che i provvedimenti di contenimento hanno evitato la morte di 120mila persone. A metà marzo poi, un altro suo studio, aveva convinto anche il premier Boris Johnson e il presidente Usa Donald Trump ad adottare misure di contenimento del virus: senza, avevano scritto i ricercatori, le vittime negli Stati Uniti sarebbero state 2,2 milioni e più di 500mila nel Regno Unito.

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