Il giorno dopo Viviana era già morta. Il suo corpo riverso faccia a terra sotto il traliccio era già lì il 4 agosto alle 10.15. Meno di 24 ore dopo la scomparsa, il 3 agosto, la dj torinese era già nella posizione in cui è stata poi ritrovata l’8 agosto. Di Gioele, invece, nessuna traccia, non ancora: non si scorge il corpo del bimbo accanto a quello della madre. Questo è quanto emerge dall’acquisizione delle immagini del drone dei Vigili del fuoco. Dal 20 agosto, la geologa forense, Roberta Somma, nominata dalla procura di Patti, sta esaminando le immagini a disposizione, oltre quelle dei vigili anche quelle satellitari, per cercare di individuare la posizione dei corpi di mamma e figlio dal 3 agosto in poi. Ad un primo esame il corpo di Gioele non era accanto alla madre, ma sono ancora tantissime le immagini acquisite da passare al vaglio: addirittura oltre 16 mila fotogrammi.

Quel che hanno rivelato finora darebbe dunque ragione alla ricostruzione della famiglia di Viviana. La donna avrebbe perso il piccolo nei sentieri e sarebbe salita sul traliccio dell’Enel per avere una visuale più ampia e vedere dove si trovava il bambino. Sarebbe però caduta, perdendo la vita, mentre Gioele sarebbe caduto altrove, poi assalito forse da cinghiali o maiali selvatici. Questo è quanto hanno ricostruito i familiari e messo nero su bianco in un esposto presentato in procura, nel quale papà Daniele lamenta anche i ritardi nell’inizio delle ricerche. Lo scorso 3 agosto Daniele Mondello è stato chiamato dalla polizia stradale che lo ha avvertito che la Opel grigia si trovava abbandonata in una piazzola dell’autostrada all’altezza di Caronia. Mondello si trovava a Venetico senza un’altra auto a disposizione, per questo ha chiamato la sorella Mariella. Grazie al passaggio di un amico della sorella Mondello arriverà sul posto, ma passerà qualche ora, come denunciato nell’esposto, prima che, espletato il riconoscimento, cominciassero le ricerche. Che successivamente alla testimonianza della famiglia del Nord sono state spostate in un’altra zona vicina.

In un comunicato, invece, il capo della procura di Patti, Angelo Cavallo, smentisce ogni lettura lanciata dalla stampa negli ultimi giorni: “Contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di stampa nei giorni scorsi, non è mai stata data, né avrebbe mai potuto essere espressa da questo Ufficio, alcuna indicazione di probabilità su ipotesi da escludere o privilegiare, nemmeno nel momento iniziale delle indagini”. Che Viviana si sia suicidata è, dunque, soltanto una delle ipotesi. Per valutare i possibili comportamenti della donna quel giorno, e la sua condizione psico-emotiva, visti i passaggi al pronto soccorso di Viviana nei mesi precedenti alla scomparsa, di cui uno dopo avere ingerito 8 pillole di un antipsicotico che le era stata prescritto, la procura ha nominato come consulente il noto psichiatra e criminologo, Massimo Picozzi. Cavallo già da settimane si consulta con lo psichiatra che è a Messina da oggi. Docente di psichiatria all’università di Parma e alla Bocconi, Picozzi è autore di diversi libri cofirmati con Carlo Lucarelli, ed è stato più volte ospite di trasmissione come Porta a Porta e Matrix. E sono parecchi i consulenti nominati da Cavallo per fare luce sul caso. Oltre i medici legali, e il già noto entomologo, Stefano Vanin, anche Rosario Fico, in servizio presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana “Aleandri”, zoologo, esperto in materia di segni e tracce animali impresse sui corpi e Rita Lorenzini, in servizio presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana “Aleandri” – Laboratorio di Diagnostica Molecolare Forense.

Domani pomeriggio, dopo le 13.30 al Policlinico di Messina, saranno Elvira Ventura Spagnolo e Daniela Sapienza ad eseguire l’autopsia sui resti di Gioele. Sono gli stessi medici legali che hanno esaminato il corpo della madre. Mentre domani mattina i nuovi esperti faranno un sopralluogo nella zona in cui sono stati ritrovati mamma e figlio: i resti del piccolo sono stati ritrovati a circa 200 metri di distanza dal corpo della mamma. È tutta ancora da scrivere la sequenza degli ultimi istanti di vita di Viviana Parisi e del piccolo Gioele. Tutte le ipotesi restano aperte, quella del suicidio o quella di un’aggressione da parte di animali selvatici. Mentre il fascicolo dell’inchiesta resta aperto contro ignoti per omicidio e sequestro di persona. Perché come sottolineato nel comunicato da Cavallo: “Gli accertamenti investigativi si presentano, dunque, tuttora molto articolati e proseguono in ogni direzione, senza tralasciare, come già detto, alcuna ipotesi

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