“Non siamo in una situazione stabile e continuiamo a crescere in maniera costante”. Il presidente della Generalitat Quim Torra ha annunciato così l’introduzione di nuove misure per contenere la seconda ondata di coronavirus, che in particolare nella regione autonoma di Barcellona sta vedendo da settimane una curva in ascesa.

In particolare, il governo ha deciso di proibire le riunioni di oltre 10 persone, che siano in ambito privato o pubblico. Torra ha poi sottolineato che resta in vigore il divieto di fumo e consumo di alcolici negli spazi pubblici, le restrizioni alla movida e l’obbligo di mantenere una distanza di un metro e mezzo negli hotel e nelle strutture di ristorazione. I dati sui contagi, infatti, indicano che il 70% delle nuove infezioni nella regione è causato da interazioni sociali. “Dobbiamo dare tutto il possibile nelle prossime settimane, perché in ogni caso questo Paese deve tornare a lavorare e le scuole devono riaprire”, ha affermato Torra in conferenza stampa. La Catalogna ha registrato 1.776 nuove infezioni nelle ultime 24 ore, di cui 700 persone sono attualmente in ospedale e 134 in terapia intensiva. In Spagna i contagi sono sinora oltre 386mila e i casi stanno aumentando anche a Madrid, dove nelle ultime settimane è stato registrato il 35% dei nuovi positivi.

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