Dopo i bonus 600 euro di marzo e aprile e quello da 1000 euro previsto per maggio (ma con paletti molto rigidi), anche nel decreto Agosto entra una nuova indennità per alcune categorie di lavoratori precari. In più il governo, dopo le richieste arrivate da Forum Disuguaglianze e Diversità e Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, apre una nuova finestra per chiedere il Reddito di emergenza: si potrà fare domanda entro il 15 ottobre.

Dagli stagionali ai lavoratori dello spettacolo: a chi spetta il nuovo bonus – Il bonus una tantum di 1000 euro spetterà agli stagionali e lavoratori a termine del turismo e degli stabilimenti termali, ai somministrati di questi settori che abbiano cessato il rapporto di lavoro prima del 17 marzo e non abbiamo ritrovato un impiego, agli altri stagionali che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro tra 1 gennaio 2019 e 17 marzo 2020, ai lavoratori dello spettacolo, agli intermittenti e ai venditori a domicilio. Le indennità sono erogate dall’Inps, previa domanda, nel limite di spesa complessivo di 680 milioni di euro.
I professionisti iscritti alle casse private che abbiano ricevuto i 600 euro a marzo e aprile si vedranno poi riconoscere in via automatica l’indennità di 1000 euro.

Torna il Rem. Asvis e Forum disuguaglianze: “Scelta di equità” – Per le famiglie più in difficoltà e senza altri sussidi ci sarà una nuova quota del Reddito di emergenza: tra 400 e 800 euro secondo la composizione del nucleo familiare, coperti con le risorse rimaste inutilizzate, visto che per le prime due mensilità sono state accolte solo 209mila domande per un totale di 518mila beneficiari. Il Forum Disuguaglianze e Diversità di Fabrizio Barca e l’Asvis di Enrico Giovannini hanno espresso soddisfazione per la scelta, in linea con quanto chiesto dalle due organizzazioni nei giorni scorsi. “Decidere di mantenere, insieme all’estensione della cassa integrazione e ad altre misure a sostegno di varie categorie, una tutela per le persone più fragili si configura come una scelta di equità da parte dello Stato”, commentano le associazioni, “nei confronti di tutte le persone che, indipendentemente dalla natura del loro rapporto di lavoro e delle loro condizioni sociali, devono vedersi riconosciuta pari dignità“. Ora però è cruciale che il governo “riproponga con decisione la campagna informativa per informare del Rem i possibili beneficiari”.

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