Nessuna variazione o crollo sul ghiacciaio di Planpincieux sono stati registrati nelle ultime ore, ma l’attenzione dei tecnici si concentra oggi tutta sul termometro. Ogni variazione delle temperature è cruciale per capire le sorti della massa di ghiaccio da 510 mila metri cubi – un volume pari a quello del Duomo di Milano – che incombe sulla Val Ferret, in Valle d’Aosta. Giovedì mattina sono state evacuate 75 persone da una trentina di abitazioni ed è scattato subito il divieto di accesso alla valle: “Seguiamo l’evoluzione per cercare di uscire quanto prima da questa situazione“, Valerio Segor, dirigente della struttura Assetto idrogeologico dei bacini montani della Regione.

Ci si concentra sul rialzo termico registrato dopo giorni di freddo: per i tecnici può aumentare la pressione dell’acqua che scorre tra la roccia e un blocco di ghiaccio da 510 mila metri cubi che, nell’arco di 72 ore, rischia di scivolare a valle. Alle 5 le temperature sono “le stesse di ieri e rispetto ai giorni freddi” del 3 e 4 agosto “siamo a 10 gradi in più”. “Il piano” di protezione civile – dice il sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi, – “sta funzionando”, gli accessi “sono presidiati” e “le misure restano le stesse”.

Lo scenario profilato in caso di crollo di una porzione del ghiacciaio coinvolge parzialmente l’abitato e, avverte il primo cittadino, la situazione prevede “un’estrema allerta nelle prossime 72 ore”. A far comprendere ‘plasticamente’ quale è l’attuale criticità è stato Valerio Segor, dirigente dell’assessorato regionale della Valle d’Aosta delle Opere pubbliche. Ha parlato di una massa volumetrica della parte del ghiacciaio che si sta distaccando dalle pareti del Bianco, “una porzione, rispetto al suo contorno, di circa 500mila metri cubi. Un campo da calcio con sopra 80 metri di ghiaccio”. “Nella sua caduta è in grado di fare notevoli danni e di fare anche molta strada“, ha sottolineato Segor.

Sotto accusa e sotto la lente dei glaciologi in questo caso è il rischio rappresentato dallo shock termico dovuto allo sbalzo delle temperature degli ultimi giorni che accelera il processo di sfaldamento del ghiacciaio, a quota 2.600-2.800 metri. Planpincieux è un ghiacciaio temperato, con presenza di acqua a contatto che scorre alla base, che d’inverno rigela. La presenza di acqua funge da lubrificante per cui la massa glaciale può scivolare su un cuscinetto. I movimenti non sono quindi solo legati alla gravità.

Segor sintetizza gli sviluppi: “Quindici giorni giorni fa si è individuata una situazione abbozzata che si muoveva in modo più marcato, da quando abbiamo iniziato ad osservarla c’è stata una evoluzione rapidissima che riteniamo particolarmente preoccupante”. Una allerta di cui è stato investito il sindaco di Courmayeur che ha preso provvedimenti: “Recentemente la Regione ci ha contattato su uno sviluppo, rispetto agli scenari elaborati sino a oggi, inerente una massa di mezzo milione di metri cubi: nel movimento è stata individuata una frattura con uno sviluppo repentino e rapido“. Non è stata chiusa tutta la valle. Le attività a monte e chi risiede in quelle zone può restare nei propri alloggi. È stata attivata una attività di monitoraggio. Ci sono 2 cancelli, a monte e a valle. Saranno monitorati h 24, per garantire il controllo.

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