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Un concerto per studiare come si diffonde il contagio: in 4mila attesi alla “serata Covid”

No, non è uno degli scriteriati party spontanei provenienti dagli Stati Uniti, bensì un concerto vero e proprio durante il quale avverrà una simulazione monitorata dai ricercatori della Martin Luther University di Halle-Wittemberg, in collaborazione con il Ministero della Scienza della Sassonia, per comprendere la diffusione del Sars-Cov2 nei grandi eventi

di Davide Turrini

“Serata Covid” in Germania sotto il controllo della autorità sanitarie. No, non è uno degli scriteriati party spontanei provenienti dagli Stati Uniti, bensì un concerto vero e proprio durante il quale avverrà una simulazione monitorata dai ricercatori della Martin Luther University di Halle-Wittemberg, in collaborazione con il Ministero della Scienza della Sassonia, per comprendere la diffusione del Sars-Cov2 nei grandi eventi. Il concerto si terrà il 22 agosto 2020 a Lipsia e sul palco salirà Tim Bendzko, pop singer molto popolare in Germania sotto etichetta Sony.

L’autore di un pezzone da ballo scatenato come Hoch avrà davanti a sé 4mila persone, circa 3mila in più di quelle previste, con distanziamento e tutto il resto, dalla legge tedesca oggi. Ad oggi sono circa mille i simbolici biglietti venduti agli spettatori tra i 18 e 50 anni che si sono prenotati fino ad ora per il live. Spettatori che per entrare dovranno comunque risultare negativi al tampone 48 ore prima l’inizio del concerto. Intanto ci saranno tre simulazioni/scenari, come spiega il Guardian. Nel primo caso il pubblico assisterà al concerto come avrebbe fatto in tempi pre-virus, entrando attraverso due ingressi principali prima di prendere posto. Nel secondo la folla entrerà attraverso otto ingressi per avere meno confusione e ogni spettatore si siederà a una sedia vuota di distanza l’uno dall’altro. Infine, nel terzo set entreranno solo 2.000 spettatori e potranno sedersi alla distanza di un metro e mezzo.

I partecipanti indosseranno sottili collane dove saranno incastonati sensori di controllo grandi come un fiammifero che ogni cinque secondi registreranno i movimenti di ciascuno e la vicinanza con gli altri. Altro obbligo sarà disinfettarsi le mani con un disinfettante per mani fluorescente, progettato non solo per la classica protezione ma per consentire agli scienziati di setacciare il locale con i raggi ultravioletti e rivelare quali superfici siano più propense a diffondere il virus. Infine, nei vapori di uno di quei dispositivi che creano la nebbiolina finta nei locali da ballo verrà visualizzata la possibile diffusione aerea del coronavirus tramite aerosol.

“Ovviamente l’obiettivo di questa ‘serata Covid’ non è quello di far contagiare i volontari – spiega al ‘Guardian‘, Stefan Moritz, coordinatore dell’iniziativa e responsabile delle Malattie infettive presso l’ospedale universitario di Halle – stiamo cercando di capire se può esserci una ‘via di mezzo’ tra le vecchie e le nuove regole, che consentirebbe agli organizzatori di eventi di aumentare il numero di persone in una sala da concerto, in modo da ridurre le perdite finanziarie”. L’esperimento costa circa un milione di euro e, soprattutto, i ricercatori mettono in chiaro fin da subito che la possibilità di contagio è “estremamente esigua”, ma che non garantiscono affatto una protezione al 100% del Sars-Cov2.

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