“Ci sarà da piangere, in auto e a piedi, e sarà dura girare per Seregno nei panni dell’eroe di turno”. Quando il consigliere comunale della cittadina brianzola Tiziano Mariani ha letto queste parole, gli è preso un colpo: “Un brivido mi ha attraversato la schiena”, dice nella certezza che siano indirizzate a chi come lui ha ottenuto dal Tar la sospensione della fusione tra la multiutility brianzola AEB e quella di Milano e Brescia, A2A.

La frase è stata messa nero su bianco in un comunicato stampa di AEB con cui lunedì scorso la presidente della società Loredana Bracchitta ha replicato a un articolo de Ilfattoquotidiano.it in cui si dava conto di tre consulenze preparatorie all’integrazione affidate senza bando a Roland Berger. Perché tutti e tre contratti erano di valore sotto soglia, dice l’azienda. “Frazionati illegittimamente”, sostiene il consigliere regionale del M5S Marco Fumagalli. Il comunicato si può leggere sul sito di AEB, società di cui il Comune di Seregno è il principale azionista. Dopo aver difeso la correttezza degli affidamenti e la convenienza dell’operazione di fusione, Bracchitta arriva alla questione del ricorso al Tar, di cui Mariani è stato uno dei firmatari insieme a Fumagalli e a due aziende.

A fine giugno il tribunale amministrativo ha deciso di sospendere la fusione, in attesa di pronunciarsi a dicembre con una sentenza di merito. “Accetteremo la decisione – dice Bracchitta – lasciando poi tutte le conseguenze sul piano industriale, politico e, ancora di più, umano, a chi ha messo in piedi questo pasticcio, forse per paura di sparire del tutto dalla scena”. E qui arriva la frase che stupisce: “Allora si (sic!) che ci sarà da piangere, in auto e a piedi, e sarà dura girare per Seregno nei panni dell’eroe di turno”.

Mariani, nel corso della seduta del consiglio comunale di mercoledì 22 luglio, ha letto tutto il comunicato, chiedendo che venisse acquisito agli atti e trasmesso a procura e prefetto di Monza: “Questo documento – ha dichiarato – suscita in me pesanti sentimenti di inquietudine e preoccupazione sia nel sereno svolgimento del mio compito elettivo, sia per la mia personale incolumità”. Ilfattoquotidiano.it ha chiesto alla presidente di AEB cosa intendesse dire con quella frase che rischia di sembrare intimidatoria, perché abbia usato l’inciso “in auto e a piedi” e cosa significhi “sarà dura girare per Seregno”.

Bracchitta, che su designazione del sindaco Giuseppe Sala è anche consigliera di amministrazione della società del Comune di Milano MM spa, ha risposto ribadendo che “l’operazione portata avanti dalla nostra società e condivisa con un amplissimo consenso dei soci, di ogni colore politico, assicura oltre che la salvaguardia del patrimonio esistente e dei posti di lavoro anche un futuro di ampie prospettive industriali alla nostra società, ai suoi dipendenti ed al tutto il territorio della Brianza in un momento, che non sarà breve, di grandissima crisi economica. Pertanto, chi strumentalmente e senza alcun valido motivo la osteggia, riteniamo non possa vantarsi di fare il bene della società, dei suoi dipendenti e dei cittadini della Brianza”. Una spiegazione che però non entra nel merito delle parole usate nella frase sotto accusa.

Twitter: @gigi_gno

Articolo Precedente

Coronavirus, Gualtieri: “Salvati 1,5 milioni di posti di lavoro grazie agli interventi del governo”

next
Articolo Successivo

Banche, salgono le adesioni all’offerta di Intesa Sanpaolo su Ubi. Chi guadagna dall’operazione?

next