È l’estate più fresca degli ultimi cinque anni. Certe sere uno deve tirar fuori il giubbotto di jeans e nessuno sa quanto capo di abbigliamento abbia patito, relegato negli armadi estate dopo estate: sempre troppo freddo prima e troppo caldo dopo per metterselo. Invece questa è l’estate giusta. Dipenderà mica dal lockdown causa covid-19? Repubblica ha sentito Mauro Contaldi, esperto Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale a livello nazionale). I dati che arrivano da Mauna Loa, osservatorio che studia gli effetti della CO2 sul clima, sono chiari: “Da Mauna Loa si conferma che nell’effetto serra contano le concentrazioni e non le emissioni. La CO2 rimane nell’atmosfera 100 anni, ci vorrebbe un calo perlomeno dell’80 per cento per avere un immediato effetto sul clima“. Insomma il covid-19 non c’entra. “La diminuzione di CO2 ha effetto nel tempo non subito – ha spiegato sempre a Repubblica Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma, l’istituto di biometereologia di Firenze e della Toscana – Invece è mancato, per ora, il monsone africano e che spinge l’anticiclone nel Mediterraneo e ha prevalso quello delle Azzorre che spinge aria fresca”. Insomma, è davvero più fresco, anche di tre gradi rispetto alla media: “La differenza la fa la notte, quando basterebbe aprire le finestre per non dover accendere l’aria condizionata”, ha detto ancora Gozzini. Non resta che far vivere al giubbotto di jeans la sua “stagione di gloria”.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez