Bisognerà aspettare l’esito dei test tossicologici per sapere cosa abbia davvero provocato la morte dei due ragazzi trovati senza vita il 7 luglio nelle loro case di Terni. L’istituto di medicina legale di Perugia oggi ha eseguito l’autopsia, ma nessuna novità è emersa sulle cause del decesso. In base a quanto confermato dal medico Massimo Lancia, incaricato dalla procura, Flavio e Gianluca erano sani e senza alcun tipo di malformazione o patologia evidente. All’esame era presente anche una dottoressa nominata su indicazione della difesa del quarantunenne Aldo Maria Romboli, fermato dai carabinieri con l’accusa di aver ceduto del metadone diluito con acqua, in cambio di 15 euro, ai due ragazzi poche ore prima che morissero. Le loro famiglie, invece, non hanno nominato i loro periti.

Come riferito dall’Ansa, rimane confermata l’ipotesi che i due minorenni abbiano ingerito una sostanza tossica che poi ha provocato un’insufficienza cardiaca. Se si sia trattato di metadone o di codeinacome anticipato ieri dal gip sulla base di “un’allarmante consuetudine tra i ragazzi” di diluire sostanze del genere per “ottenere un effetto rilassante” – lo stabiliranno gli esami affidati alla dottoressa Paola Melai. I risultati sono attesi entro una settimana.

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Ragazzi morti a Terni, il gip: “Forse pensavano fosse codeina. Allarmante consuetudine tra i giovani di diluirla in acqua per rilassarsi”

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