Al momento di scegliere i tre portieri per Euro 2000, il ct Dino Zoff riceve il rifiuto di Angelo Peruzzi, che non se la sente di fare il terzo ai più giovani Gianluigi Buffon e Francesco Toldo. Chiama allora Francesco Antonioli, al quale non crea alcun fastidio ricoprire quel ruolo. Quando era lui stesso a giocare in porta, Zoff non lasciava mai spazio al suo dodicesimo e accettava sempre malvolentieri di fare la riserva come a Messico ’70 con Albertosi. Decide però di andare in Olanda, il Paese insieme al Belgio a ospitare l’Europeo, senza un numero uno titolare. Toldo ha giocato meglio in campionato con la Fiorentina, Buffon viene invece da uno spareggio perso per la Champions con la maglia del Parma, dove non è stato impeccabile nel gol del nerazzurro Roberto Baggio.

La maglia numero uno va intanto a Gianluigi, che nelle gerarchie sembra comunque leggermente più avanti. A Francesco tocca il 12. Ad Oslo in un’amichevole di preparazione contro la Norvegia, Buffon si frattura la mano, andando a colpire malamente il palo dopo un colpo di testa del centravanti Carew finito in rete. L’Italia viene sconfitta 1-0 e perde anche il suo portiere, costretto a tornare a casa. Zoff chiama al suo posto Christian Abbiati, titolare dell’Under 21. Francesco Toldo diventa così il titolare inamovibile della formazione azzurra. Buffon salta per infortunio il primo appuntamento importante con la Nazionale: due anni prima in Francia, infatti, il titolare era Pagliuca.

La Nazionale di Zoff non fa un calcio particolarmente offensivo ma dopo anni riesce a conquistare i tifosi italiani. Il girone lo passa a punteggio pieno, battendo Turchia, Belgio e Svezia. Ai quarti si sbarazza della Romania, prima di dover affrontare ad Amsterdam l’Olanda di Rijkaard. Lo stadio è completamente arancione, ma Zoff ha una bella squadra per le mani, soprattutto in difesa. I tre centrali sono Nesta, Cannavaro e Iuliano. Sulle fasce mette Maldini a sinistra e Zambrotta a destra. In mezzo schiera Di Biagio, Albertini e Fiore. In avanti Inzaghi e Del Piero, preferito ad un Totti in quei giorni maggiormente ispirato. In porta ci va ovviamente Francesco Toldo. È il 29 giugno 2000, quando il portierone veneto si trasforma in eroe. Partite come questa, giocata esattamente vent’anni fa, non sono gare replicabili nella carriera di un giocatore.

Succede che l’Olanda, trascinata dal pubblico e da calciatori come Bergkamp, Zenden, Overmars e Davids, parte subito a razzo. Al 34’ Zambrotta è già espulso per doppia ammonizione. Tre minuti più tardi Frank De Boer è sul dischetto. Ma Toldo si esalta e para. Continua l’assedio orange e al 62’ l’arbitro Merk fischia un secondo rigore, questo più netto del primo. Kluivert lo calcio sul palo. Entrano Delvecchio e Totti, ogni tanto l’Italia si presenta in contropiede davanti a Van der Sar, ma rimane l’Olanda a fare la partita. A Francesco Toldo oggi però non si segna, neanche ai supplementari. Anche senza fare delle grandi parate, il ragazzo sembra avere dei superpoteri che lo rendono invincibile. L’Olanda non è precisa e nemmeno fortunata, quando colpisce un palo con Bergkamp.

Si decide così tutto dagli undici metri. Sono dieci anni esatti che la Nazionale italiana ha con i rigori un rapporto complicato. È uscita in questa maniera a Italia ’90, Usa ’94 e Francia ’98. Anche agli Europei precedenti non era stata aiutata da un errore dal dischetto di Zola. Ma neanche l’Olanda ha una buona tradizione. Di Biagio viene dalla traversa colpita due anni prima ai Mondiali, va per primo e segna. Frank De Boer trova nuovamente il coraggio di ripresentarsi nello stesso pomeriggio davanti a Toldo, che ancora glielo para. Pessotto segna, Stam calcia alto. È il turno di Francesco Totti e del suo, ormai diventato celebre, cucchiaio vincente a Van der Sar. Kluivert segna, Paolo Maldini tira con il sinistro e se lo fa parare. Quando tocca a Paul Bosvelt, terzino del Feyenoord, tutti ormai sanno che oggi a Toldo nulla è vietato. Infatti para anche questo rigore. L’Italia è in finale dopo una gara eroica, di quelle in cui riesce ad esaltarsi difendendosi. Con la Francia perderà per il golden goal di Trezeguet ma alla storia, come spesso è capitato alla Nazionale italiana, rimane la semifinale con l’Olanda. La partita di Francesco Toldo.

Articolo Precedente

Domeniche bestiali – La bandierina come spada, la buca per abbassare la porta: le perle di una stagione (interrotta) di calcio minore

next
Articolo Successivo

Benevento promosso in Serie A, Pippo Inzaghi centra l’obiettivo con 7 turni d’anticipo: record

next