Sembrava una delle tante iniziative benefiche di questo periodo. Di facciata, o destinata magari a finire nel dimenticatoio. Invece, a dieci giorni dal suo avvio, la campagna di solidarietà portata avanti dalla filiale italiana di Porsche in collaborazione con la Caritas è già andata oltre le aspettative, raggiungendo 3.680 famiglie e 920 ragazzi appartenenti alle fasce sociali più colpite dall’emergenza sanitaria.

Il progetto “Uniti per Ripartire” prevede infatti che per ogni nuova vettura consegnata dai 30 centri Porsche italiani dal 1° giugno al 10 agosto, per il tramite delle 218 Caritas diocesane presenti sul territorio nazionale, vengano devoluti 1.000 euro in beni di prima necessità a 40 famiglie bisognose, o anche tutto quel che può servire all’educazione digitale di 10 ragazzi che hanno meno disponibilità, come tablet, pc e stampanti. Ed è proprio l’acquirente dell’auto a decidere la destinazione dell’aiuto.

Povertà alimentare e povertà educativa, dunque. Sono proprio queste alcune delle conseguenze più immediate e drammatiche della pandemia che ha colpito il nostro, come tanti altri paesi nel mondo, a cui l’organismo pastorale della Cei ha rivolto lo sguardo, insieme all’azienda tedesca. “La ripartenza ha bisogno del contributo e del coinvolgimento di tutti. È necessario aiutare i più deboli a ritrovare dignità e voglia di ripartire”, ha infatti spiegato l’amministratore delegato di Porsche Italia Pietro Innocenti.

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