È un ex esponente del Movimento 5 stelle il nuovo assessore della Lega in Sicilia. Una nomina attesa perché sanciva per la prima volta l’entrata al governo della Regione del partito di Matteo Salvini. In più l’esponente del Carroccio avrebbe dovuto dirigere l’assessorato ai Beni culturali e all’Identità Siciliana. Per questo motivo nei giorni scorsi erano nate addirittura alcune raccolte firme con migliaia di sottoscrizioni per chiedere a Nello Musumeci di non far entrare in giunta i leghisti. Il governatore, però, ha tirato dritto per la sua strada. E alla fine ha nominato Alberto Samonà, giornalista di 48 anni, direttore del sito d’informazione ilsicilia.it. “Per noi e la Sicilia è una notizia straordinaria, siamo orgogliosi di poter offrire a questa terra meravigliosa l’impegno e le buone pratiche amministrative della Lega”, esulta Salvini.

Appassionato di filosofia orientale, componente del Cda della Fondazione Piccolo di Calanovella, Samonà condivide con Musumeci le origini politiche: è cresciuto, infatti, nel Fronte della Gioventù. Poi si è avvicinato ai grillini, candidandosi alle politiche del 2018 e ottenendo un posto blindato in lista al Senato. Lista dalla quale Samonà fu escluso alla vigilia, pare, per la sua eccessiva vicinanza allo stesso Musumeci. Dopo l’esclusione Samonà fece causa a Luigi Di Maio, lamentando un presunto danno d’immagine, Quindi si avvicinò alla Lega, senza perdere di vista i suoi riferimenti a destra. “Buon viaggio comandante“, ha scritto su facebook nel giorno della morte di Stefano Delle Chiaie. Sui social il neo assessore ha dimostrato anche di non apprezzare Sergio Mattarella, quando il capo dello Stato ha definito un valore l’antifascismo.

“Che l’ultimo acquisto della giunta Musumeci sia uomo orgogliosamente di destra è affar suo e di Musumeci che se l’è scelto (Musumeci, non Salvini!). Che si diletti a rivendicare la sua passione per la canzoncina fascista Giovinezza, che se la prenda pubblicamente con il presidente Mattarella quando afferma che l’antifascismo è un valore, che proponga l’apologia di Almirante proponendo l’intitolazione di una strada in ogni comune d’Italia, che pianga pubblicamente la morte del camerata fascista Stefano Delle Chiaie, ecco, di tutto questo avremmo fatto volentieri a meno. Qualcuno però spieghi a Samonà che la Regione siciliana, come ogni istituzione della Repubblica Italiana, è figlia della Liberazione e di una Costituzione antifascista. Che forse per il neoassessore alla cultura o per Salvini sono parole desuete. Per gli italiani, no”, dice il presidente della Commissione Antimafia dell’Ars Claudio Fava. Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all’Assemblea regionale siciliana, ipotizza il tentativo di Musumeci di allargare la maggioranza ai grillini delusi: “Mi auguro che Matteo Mangiacavallo, Angela Foti, Valentina Palmeri ed Elena Pagana, deputati eletti all’Ars con la lista del Movimento 5 Stelle con un programma alternativo a quello del presidente Musumeci, non scelgano di essere la stampella del governo regionale”.

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