Le si è avvicinato il 22 marzo nell’atrio di Victoria Station, dove lavorava, e l’ha aggredita, dichiarandosi infetto da coronavirus e poi tossendole e sputandole addosso. Poi era scappato, ma per causa sua Belly Mujinga, 47enne già con problemi respiratori, è rimasta contagiata e si è ammalata di Covid-19. Ricoverata al Barnet Hospital, il 2 aprile è stata attaccata a un ventilatore ma è morta tre giorni dopo. Il caso, che è su tutti i media britannici, è stato denunciato dal sindacato Transport Salaried Staffs Association e la polizia ha aperto un’inchiesta per rintracciare l’uomo che ha aggredito allo stesso modo anche una collega di Mujinga, rimasta anche lei contagiata.

“Siamo scioccati e devastati dalla morte di Belly – ha detto Manuel Cortes, segretario generale del sindacato, ha dichiarato -. È una dei troppi lavoratori in prima linea che ha perso la vita a causa del coronavirus”. E si domanda perché, viste le sue condizioni di salute, sia comunque rimasta al lavoro e a contatto col pubblico durante la pandemia.

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