Riciclaggio mediante il rilascio di polizze fideiussorie dei “proventi economici di attività delittuosa” al fine “di agevolare il clan camorristico Pagnozzi”. Sono molto gravi le accuse mosse nel 2010 dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli nei confronti di Andrea Battaglia Monterisi, titolare della Seguros Dhi-Atlas, la compagnia di assicurazioni dominicana, con sede a Londra, che ha assicurato il 20 aprile scorso ben 14 milioni di acconto rilasciati dalla Regione Lazio alla Ecotech srl. La piccola società di Frascati, appena 10mila euro di capitale sociale, aveva ottenuto fra il 16 e il 20 aprile una commessa da 35,8 milioni di euro per la fornitura di 9,5 milioni di mascherine Ffp2, Ffp3 e chirurgiche, fin qui portando a termine la consegna di sole 2 milioni di “triplo strato”, nonostante le scadenze non rispettate del 30 marzo e del 17 aprile. La Ecotech, a sua volta, si serve dalla svizzera Exor Sa cui – si legge nelle determine della Protezione civile – “la Ecotech srl ha effettuato tutti i pagamenti necessari per ottenere i beni oggetto di fornitura”. La polizza era indispensabile per garantire la restituzione dell’acconto nel caso il carico – o parte di esso – entro questo sabato non dovesse arrivare da Shanghai, come già accaduto in queste settimane.

Per le accuse di contiguità con il boss Domenico Pagnozzi, detto “O’ Professore”, il 55enne assicuratore pugliese domiciliato a Roma è finito a processo a Benevento e, secondo quanto scrive il quotidiano La Verità, il 12 giugno – emergenza sanitaria permettendo – sono previste le arringhe delle difese e dopo pochi giorni la sentenza. Sempre allo stesso quotidiano, l’avvocato Pasquale Misciagna riferisce che “il suo assistito non ha mai riportato alcuna condanna definitiva e non è mai stato sottoposto ad alcuna misura cautelare”. Battaglia Monterisi in questo momento si troverebbe a Londra e, contattato telefonicamente da ilfattoquotidiano.it, risponde che “non voglio rilasciare dichiarazioni, non vi dovete permettere di chiamarmi”. Sul clan Pagnozzi c’è ampia letteratura criminale anche nella Capitale, per le attività illecite condotte insieme alla cosca che fa capo a Michele Senese detto “O’ Pazzo”: il processo contro i “napoletani della Tuscolana” si sono conclusi con le condanne in Cassazione, fra cui quella a 30 anni per il boss di San Martino Valle Caudina.

La Procura di Roma ha ordinato alla Guardia di Finanza l’acquisizione di tutti i documenti in possesso dell’agenzia regionale della Protezione civile del Lazio relativi all’affidamento Ecotech. Fra questi, anche la polizza stipulata da Ecotech con la Seguros Dhi-Atlas. “Ho commesso un errore”, ammette a ilfattoquotidiano.it Maurizio Rosario Derine, il broker contattato la scorsa settimana (secondo le sue dichiarazioni) da Paolo Antonio Balossi, patron della Exor Sa, per provare a “dare una mano” alla Ecotech. “Dagli approfondimenti che ho fatto dopo le prime segnalazioni dei giornalisti, non mi sembra una situazione trasparente – racconta Derine – Mi sono fidato del fatto che questa Seguros, sul fronte dell’importazione delle mascherine, aveva già stipulato polizze accettate da altre istituzioni ed enti pubblici, anche importanti”. In realtà, dalla visura più recente a disposizione, relativa al 28 febbraio 2019, emergenze che la Seguros Dhi-Atlas risulta attiva ma avrebbe appena mille sterline di capitale. “La compagnia – continua Derine – mi aveva detto che non avrebbe voluto più stipulare il contratto, poi ha cambiato idea superandomi. Per fortuna, a questo punto”.

Intanto, quest’oggi dovrebbe partire da Shanghai il volo cargo con la fornitura di 7,5 milioni di mascherine ordinate dalla Regione alla Ecotech e dalla Ecotech alla Exor. Lo si apprende da una email del console aggiunto commerciale al Consolato italiano di Shanghai, inviata il 20 aprile al direttore della Protezione civile del Lazio, Carmelo Tulumello. “Abbiamo parlato con lo spedizioniere locale – si legge – la comunicazione non è stata facile perché parla molto male l’inglese e non parla cinese. Ci ha rassicurato che la procedura burocratica per la spedizione è stata completata con successo e la fornitura (7,5 milioni di maschere) dovrebbe partire con un volo cargo questo giovedì 23 aprile”. E ancora: “Per l’esperienza accumulata in queste settimane, se vi fossero problemi seri in dogana lo spedizioniere avrebbe già richiesto l’assistenza del Consolato, cosa che non ha fatto quindi tutto mi lascia pensare che le cose stiano procedendo bene”.

Restano due questioni, sui quali stanno lavorando anche gli inquirenti. Il primo è il prezzo che Exor ha fatto ad Ecotech e, dunque, il compenso netto che la società di Frascati otterrebbe dall’esclusivo lavoro di intermediazione. Il primo preventivo formulato da Exor attraverso il broker Luciano Rattà il 19 marzo scorso prevedeva un prezzo di 2,53 euro a mascherina Ffp2, contro i 3,60 euro che – determine alla mano – la Regione dovrebbe pagare ad Ecotech. Ma il contratto fra Exor ed Ecotech (acquisito dalla Gdf) potrebbe aver visto importanti variazioni e le società non vogliono fornirlo. Secondo punto: la marca delle mascherine. Paolo Antonio Balossi, il 10 aprile, a ilfattoquotidiano.it confermava che due giorni prima aveva partecipato a una conference call con la Protezione civile regionale e i rappresentanti di Ecotech e i prodotti sarebbero stati della 3M. Nella determina regionale di novazione dell’accordo con Ecotech, si legge che la srl di Frascati “ha prodotto documentazione del proprio fornitore esclusivo Exor S.A.” e che i “20.000.000 di presidi medici” sarebbero stati “tutti della marca 3M”. Ma il 20 aprile lo studio legale Mangione ha inviato in redazione una missiva in cui ribadisce la solidità commerciale della Exor (in quanto Balossi “gestisce società che da oltre 30 anni sono solidamente inserite nel mercato delle forniture sanitarie”) e, soprattutto, che lo stesso Balossi “non ha mai dichiarato di essere distributore ufficiale o esclusivo di quest’ultima”. Frase – pubblicata anche in una lettera sul proprio sito internet – che contraddice nettamente la nota ufficiale della Regione Lazio dell’8 aprile dove, parlando di “bufala politica sulla vicenda mascherine”, si afferma che “Ecotech srl, che ha in corso anche contratti con altri Enti pubblici, è partner di Exor, distributore ufficiale di prodotti 3M”. Chi ha ragione?

(ha collaborato Cristiano Vella)

Si precisa che la società assegnataria della commessa della regione Lazio, avente ad oggetto la fornitura della mascherine citata nell’articolo, è la ECO.TECH Srl, con sede in Roma e unità locale a Ciampino.

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