IL MISTERO DELLA MONETA

“L’unica differenza tra una banconota e un pezzo di carta colorata è che la Banca Centrale dice che c’è una differenza”. È una battuta che circolava in ambienti finanziari statunitensi dopo la crisi del 2008. Battuta fino a un certo punto perché c’è una buona dose di verità. Oggi come oggi la moneta non è più legata a nulla di fisico come accadeva una volta con l’oro. Il suo valore dipende fondamentalmente dal fatto che la gente la accetti e la riconosca come tale. Quasi un atto di fede e i sacerdoti di questa “religione” sono le Banche Centrali che con la loro azione fanno in modo, o cercano di farlo, che ci sia sempre la giusta quantità di moneta per far funzionare al meglio l’economia, senza che i prezzi salgano troppo. C’è un che di misterioso e magico nel modo in cui oggi funzionano denaro e tutte le promesse di pagamento che da esso discendono. A cominciare dai conti correnti che abbiamo in banca. Eppure a volte le risposte sono di una semplicità disarmante. Talmente disarmante da non sembrare vere. Oggi, nel pieno di una delle più gravi crisi economiche di sempre, le banche centrali si abbandonano a pratiche monetarie estreme. I tabù si sgretolano. Cosa accadrà?

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