La curva del contagio è stabile: con i 3.491 casi in più rispetto a ieri continua a crescere del 2,2%. Ieri il trend era del 2,06%, l’altro ieri del 2,29%. Prosegue dunque il plateau, quella fase pianeggiante in cui la crescita decelera ma non entra ancora in fase regressiva. Scende, e ormai da alcuni giorni, la pressione negli ospedali: rispetto a ieri ci sono 858 ricoverati in meno. I dati di sabato 18 aprile si segnalano soprattutto per una novità: è il primo giorno dal 22 febbraio in cui non vengono diffusi durante una conferenza stampa, ma solo con un bollettino pubblicato sul sito della Protezione civile.

Cala la pressione negli ospedali – A quasi due mesi dallo scoppio della pandemia, dunque, in Italia ci sono stati 175.925 casi totali, compresi morti e guariti. Nelle ultime 24 ore, putroppo, sono morte altre 482 persone. Ieri l’aumento era stato di 575. Il totale delle vittime sale dunque a quota 23.227. Quasi il doppio le persone guarite: sono 44.927, ben 2.200 in più rispetto a ieri quanto si era registrato il record di soggetti che avevano sconfitto la malattia in una giorno, cioè 2.563. Al momento i malati sono 107.771, con un incremeto di sole persone attualmente positive di un incremento di 809 rispetto a ieri, quando l’aumento era stato di 355 (il più basso dal 2 marzo). Tra i dati positivi il trend costantemente in calo dei ricoveri in terapia intensiva: oggi sono 2.733, 79 in meno rispetto a ieri. Di questi, 947 sono in Lombardia, 24 in meno rispetto a ieri. Dei 107.771 malati complessivi, 25.007 sono ricoverati con sintomi, 779 in meno rispetto a ieri, e 80.031 sono quelli in isolamento domiciliare.

Lombardia, altri 1.246 casi e 199 morti – Nella regione più colpita sale a 65.381 il numero di positivi, con 1.246 casi in più rispetto a 24 ore fa. Il numero dei decessi rispetto a ieri, invece, è di 199, per un totale di 12.050. Sale anche il numero dei dimessi con 1.629 persone uscite dagli ospedali nell’ultimo giorno, mentre è di 255.331 il numero totale dei tamponi effettuati, con 11.818 solo nelle ultime 24 ore. “L’accesso agli ospedali sta calando. Più persone riescono a guarire. Il dato decessi ci lascia sempre addolorati e ci fa dire che siamo ancora in emergenza e che nella fase 2 i comportamenti saranno di fondamentale importanza”, ha detto il vicepresidente di Regione Lombardia, Fabrizio Sala.
I casi regione per regione – Dai dati della Protezione civile emerge che 13.584 i malati in Emilia-Romagna (uno in meno rispetto a ieri), 14.223 in Piemonte (225 in più), 10.444 in Veneto (-174), 6.470 in Toscana (-113), 3.412 in Liguria (-47), 3.172 nelle Marche (+15), 4.282 nel Lazio (+68), 3.045 in Campania (+18), 1.985 nella Provincia di Trento (-5), 2.694 in Puglia (+38), 1.403 in Friuli Venezia Giulia (-25), 2.171 in Sicilia (+32), 1.971 in Abruzzo (+29), 1.556 nella provincia di Bolzano (-26), 431 in Umbria (-63), 881 in Sardegna (+9), 832 in Calabria (+13), 549 in Valle d’Aosta (-58), 262 in Basilicata (-4), 209 in Molise (+1). Quanto alle vittime, se ne registrano 12.050 in Lombardia (+199), 2.965 in Emilia-Romagna (+62), 2.252 in Piemonte (+81), 1.059 in Veneto (+33), 618 in Toscana (+16), 897 in Liguria (+31), 795 nelle Marche (+10), 340 nel Lazio (+8), 300 in Campania (+7), 348 nella provincia di Trento (+6), 314 in Puglia (+7), 222 in Friuli Venezia Giulia (+2), 196 in Sicilia (+6), 253 in Abruzzo (+7), 239 nella provincia di Bolzano (+5), 57 in Umbria (+0), 86 in Sardegna (+0), 73 in Calabria (+0), 124 in Valle d’Aosta (+1), 23 in Basilicata (+1), 16 in Molise (+0). I tamponi complessivi sono 1.305.833, 61.725 più di ieri. Degli oltre un milione e trecentomila tamponi, oltre 624 mila sono stati effettuati in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.
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