Il livello di attenzione della Regione Piemonte per le residente per anziani è “massimo”, perché “il vero allarme, il vero rischio, è dentro queste strutture”. Lo diceva solo ieri il governatore, Alberto Cirio. Moltissimi i casi in tutta Italia, l’ultimo in ordine di tempo riguarda proprio una città piemontese.

La procura di Vercelli ha aperto un’inchiesta, al momento a carico di ignoti, per accertare eventuali responsabilità sul numero elevato di decessi che si è verificato nella casa di riposo della cittadina, I decessi nelle ultime tre settimane sono stati 35, anche se al momento non è possibile sapere con certezza quanti siano quelli connessi al coronavirus. Dai risultati dei tamponi arrivati dall’Asl di Vercelli nelle ultime ore è risultato che la metà degli 84 pazienti sono positivi al Covid-19. Anche tra gli operatori ci sono alcuni positivi.

“Abbiamo attivato un protocollo operativo, che riunisce Regione, Prefetture, Province e sindaci e quotidianamente analizziamo le situazioni più critiche – spiegava il governatore – Quindi monitoriamo i casi e cerchiamo di intervenire per mettere a disposizione personale, individuando alberghi per ospitare chi non vuole o non può tornare a casa, e diamo linee pratiche sule modalità di isolamento nelle strutture dei pazienti positivi”.

A Modena invece è morta un’operatrice e rappresentante sindacale della residenza per anziani Villa Margherita. La donna, di 36 anni, era stata ricoverata in terapia intensiva lo scorso 6 marzo perché affetta da Covid-19 ed era una dei 10 operatori contagiati all’interno della residenza per anziani. Ha lottato per oltre un mese, ma alla fine non ce l’ha fatta, fa sapere la Cgil.

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