A Milano ci sono i dati, a Napoli le immagini, a Piacenza le parole del sindaco, in tutta Italia una sensazione avvalorata dalle denunce delle forze dell’ordine: il numero di persone che decide di uscire di casa non rispettando le misure imposte dal governo è in aumento, il tutto in barba alle raccomandazioni di scienziati e massimi vertici istituzionali che ogni giorno sottolineano l’importanza di osservare le limitazioni per non compromettere il contenimento del contagio. Una tendenza che preoccupa, specie con l’avvicinamento delle festività pasquali e dei grandi ponti di primavera, 25 aprile e primo maggio in primis, con le scampagnate fuori porta che – complice il bel tempo – sono una tradizione per milioni di italiani.

Regione Lombardia: “Mobilità aumentata, mai così alta dal 20 marzo”
Fabrizio Sala, il vicepresidente di Regione Lombardia, in mattinata ha fornito la prova: “Ieri eravamo al 38% di mobilità urbana, non avevamo un dato così alto dal 20 di marzo”. E ancora: “Questa settimana la mobilità è salita più di due punti percentuali, che equivalgono a decine di migliaia di persone”. Poi l’appello, sempre il solito: “Ridurre il più possibile gli spostamenti e ad uscire solo per necessità, non andare in due a fare la spesa, non andare a passeggiare in coppia nei parchi – ha aggiunto – Stanno aumentando anche i controlli, bene che si intensifichino”. Il picco di movimenti, secondo i dati forniti dal numero due del Pirellone, sarebbe tra le ore 12 e le ore 16, un orario quindi non tipicamente di ingresso e uscita dal lavoro. Insomma: si esce perché si vuole uscire.

Sindaco di Piacenza: “Città affollata, siete irresponsabili”
A Milano come in altre città, anche quelle più colpite dall’epidemia di Covid-19. Altro esempio è Piacenza. Questa mattina il centro storico era affollato quasi come in un giorno normale, in particolare la centralissima via Calzolai dove si registravano lunghe code di persone fuori dai negozi di generi alimentari, senza il rispetto delle dovute distanze di sicurezza e con la creazione di pericolosi assembramenti. Immagini che hanno costretto il sindaco Patrizia Barbieri a una condanna pubblica: “Questi sono atteggiamenti irresponsabili, non so più cosa dobbiamo inventarci per fare capire che la gente muore, che ci sono ancora persone che stanno lottando in rianimazione, che bisogna stare in casa”. La prima cittadina, poi, ha sottolineato di non tollerare “questo comportamento in una città che sta pagando un tributo così alto di vite umane, non è ammissibile che ancora oggi ci sia gente senza cognizione“.

Bologna, l’ira del sindaco Merola: “Ora più controlli”
Da Piacenza a Bologna il passo è breve, specie nelle parole di un altro primo cittadino, Virginio Merola, che invoca più controlli per scoraggiare le persone a uscire di casa quando non necessario. “Siamo su un altipiano, lungo e piatto, il virus non perdonerà se cediamo proprio adesso” ha scritto su Facebook il sindaco del capoluogo, che ha invitato i suoi concittadini “a restare a casa e uscire solo per motivi necessari”. Merola, inoltre, ha postato il cartello “Io resto a casa” tradotto in più lingue, a cominciare dal dialetto bolognese “Mé a stag a cà”. E ancora: “Non dobbiamo pensare di aver ‘svoltato’, ci siamo ancora dentro. Tutti voi ogni giorno guardate i numeri dei contagi, dei guariti e, purtroppo, dei decessi. Ecco – ha detto – Non dobbiamo fare l’errore di interpretare i piccoli segnali positivi come un ‘liberi tuttì”.

Secondo il sindaco di Bologna, “il distanziamento sociale è l’unica arma che ci consente di fare dei passi avanti. Facciamolo anche per rispetto di chi ha perso un caro e non ha potuto neanche salutarlo. Stanno circolando foto che mostrano luoghi della nostra città affollati: non va bene, lo ripeto non va bene. Ci saranno più controlli da parte della Polizia Locale e anche da parte delle altre forze dell’ordine”. Il primo cittadino infine ha precisato che da lunedì potranno riaprire i mercati rionali coperti su area pubblica, limitatamente ai generi alimentari: “Questo permetterà di avere più luoghi per l’acquisto di generi alimentari in punti diversi della città. Controlleremo in modo rigoroso gli accessi“.

Da Firenze a Napoli, mercati rionali troppo pieni
Un fenomeno, quello delle strade affollate nonostante la pandemia, evidenziato anche in altre città. Sono di ieri, ad esempio, le immagini di assembramenti di persone al mercatino bio di Firenze, con persone in coda ai vari stand: tutti con le mascherine, per carità, ma senza rispettare le distanze di sicurezza che evitano il contagio. Al Sud la situazione è molto simile. In alcuni rioni popolari di Napoli stessa scena: gente in fila nei mercati senza rispettare le distanze prescritte. Il riferimento è al borgo Sant’Antonio Abate e al rione Sanità, in controtendenza rispetto ad altri quartieri, come Fuorigrotta e Bagnoli, dove i controlli dei carabinieri svolti attraverso un drone testimoniavano il corretto comportamento dei cittadini. Anche a Palermo i mercati rionali sono aperti. Ma nei giorni scorsi il Direttore UOC Oncologia Medica presso Ospedale Buccheri La Ferla Paolo Borsellino ha fatto un appello via Facebook alle forze dell’ordine, alle istituzioni e ai cittadini dopo le segnalazioni di code anche all’ingresso del mercato di Ballarò: “E’ una cosa di una gravità inaudita. Il rischio è di trovarsi in una situazione simile a quella della Lombardia. Vi prego, non uscite”.

Il Viminale: dall’11 marzo oltre 173mila denunce
Il fenomeno che si era riscontrato nei primi giorni delle misure anti-Covid e che sembrava essersi attenuato con l’aumento dei controlli, quindi, sembra invece esser tornato d’attualità. Il tutto nonostante le regole stabilite anche da chi gestisce i mercati rionali e i singoli banchetti: guanti e mascherine, sorveglianza per contingentare gli ingressi, nastri per delimitare gli spazi di distanziamento minino. Il risultato, però, non sempre è apprezzabile. Lo dicono gli appelli degli amministratori comunali, lo confermano i dati forniti dal Viminale. Ieri le forze di polizia hanno controllato 254.959 persone e 93.064 esercizi commerciali: le sanzioni per i divieti sugli spostamenti sono state 8.187, 83 i denunciati per false attestazioni nell’autodichiarazione, 30 le persone denunciate per violazione della quarantena 30. I titolari di esercizi commerciali sanzionati sono stati 136 e 29 i provvedimenti di chiusura delle attività. Dall’11 marzo, data d’inizio delle prescrizioni, sono state controllate complessivamente oltre 4,6 milioni di persone e più di 2 milioni di esercizi commerciali. I denunciati sono stati oltre 173mila. Quelli per violata quarantena negli ultimi 9 giorni sono stati 384: rischiano il carcere da uno a 4 anni per aver attentato alla salute degli altri cittadini. Eppure si esce di casa, più di prima, nonostante la battaglia contro il Covid-19, come ha detto in mattinata il commissario straordinario Arcuri, non sia vinta.

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