Salvini dice che le Sardine sono passati da Piazza Maggiore a Soros e a Benetton montandosi la testa? Che Salvini spieghi alle Sardine chi sono i Benetton, dopo essersi opposto con le unghie e coi denti alla revoca della concessione ad Atlantia, è abbastanza paradossale. Salvini stia nel suo campo, cioè tra i difensori di Benetton, esattamente come Renzi e il centrodestra”. Sono le parole pronunciate a “Otto e mezzo”, su La7, dal direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, sulle polemiche innescate dall’incontro dei quattro fondatori bolognesi del Movimento delle Sardine con Luciano Benetton e, in particolare, sulla staffilata del leader della Lega, Matteo Salvini.

Travaglio aggiunge, sempre in riferimento al senatore del Carroccio: “Non è che si può giocare la stessa partita contemporaneamente con due maglie. Bisogna sceglierne una e Salvini ha la sua, visto che si è opposto sempre alla revoca delle concessioni dopo la tragedia del Ponte Morandi. Le Sardine? Hanno dimostrato di essere molto leggere. Ovviamente mi riferisco solo ai quattro fondatori, che si sono fatti infinocchiare andando a fare le photo-opportunity con Benetton, non certo a tutte le persone che sono scese in piazza. Il problema è che le Sardine – conclude – sono arrivati a un punto tale per cui non possono continuare a mantenere quella beata neutralità e quel beato agnosticismo su tutti i temi d’attualità più bruciante. Devono cominciare a prendere delle posizioni. Per esempio, quale capitalismo vogliono? Se optano per quello predatorio, assistito, dei concessionari pubblici che fanno soldi su un bene pubblico pagato dai cittadini, che poi è il sistema scandalosi delle concessioni all’italiana, vadano da Benetton. Se, invece, vogliono un altro modello di capitalismo, magari possono andare a visitare altre realtà imprenditoriali meno imbarazzanti”.

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Prescrizione, Travaglio: “Renzi? Nel 2014 disse che era inaccettabile e nel 2015 voleva bloccarla dopo il decreto di rinvio a giudizio”

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La7, Senaldi a Gratteri: “Non entrerei mai in politica per paura della magistratura”. “Ma lei ha un problema allora. Vive male così”

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